Modena, esplode la protesta: "Ragazze minacciate e pedinate"

Rivolta dei commercianti di corso Canalchiaro: "Un gruppo di nomadi ha alzato troppo il tiro, bisogna intervenire"

Controlli della polizia municipale in corso Canalchiaro (FotoFiocchi)

Controlli della polizia municipale in corso Canalchiaro (FotoFiocchi)

Modena, 2 novembre 2017 - Tengono da tempo il centro e i suoi commercianti sotto scacco ma ora la situazione sta degenerando: aspettano le giovani dipendenti fuori dai negozi, la sera, per minacciarle e tempestarle di avances sessuali. Si rivolgono alle forze dell’ordine ma, soprattutto, all’Amministrazione i commercianti di Canalchiaro e Calle di Luca affinchè finalmente pongano rimedio alla presenza molesta e pericolosa del gruppo di nomadi nella zona.

«Al di là dei continui furti, bivacchi e minacce – spiegano i negozianti – venerdì scorso, in occasione della Lambruscolonga, hanno avvicinato le giovani dipendenti, rimaste nei locali fino a tarda sera, non solo intimidendole ma anche facendo apprezzamenti pesanti e pericolosi, tanto che ora temono per la loro incolumità».

Ad alzare la voce è anche Paolo, titolare della gelateria di Calle di Luca. «La mia dipendente ha 20 anni e non può essere minacciata o intimidita perchè viene a lavorare; venerdì sera mi ha dato il cambio, c’era poca gente e due dei soliti rom accampati che bevevano una birra dalla mattina alla sera sono entrati in negozio. Dopo aver ordinato il gelato, si sono ripresi i loro soldi e sono scappati, rubandolo. Subito dopo altri due hanno iniziato a fissare la dipendente, dicendole: «Ma che bella collana, che bell’orologio, chissà quanto avete incassato», augurandole un buon rientro a casa.

Uscita dall’esercizio - era insieme alle amiche - sono ricominciati gli apprezzamenti. Ha solo 20 anni, ora è in difficoltà a venire al lavoro, giustamente ha paura». Il titolare sottolinea come negli ultimi mesi le forze dell’ordine siano state chiamate una cinquantina di volte e come, al di là di qualche denuncia, non sia stato fatto nulla per impedire al gruppo di sei o sette nomadi di molestare residenti e commercianti. «Addirittura – afferma – il papà di una ragazza che lavora qui è stato preso per un braccio e minacciato: tenga dentro la collanina in oro; gli hanno detto. Sappiamo dove lavora tua figlia. Cosa aspettiamo? Che accada qualcosa di veramente grave?».

Il titolare della gelateria fa poi presente come non si faccia nulla per salvaguardare la sicurezza dei commercianti e dei cittadini, ma come si faccia molto in fretta a ‘misurare’ i centimetri dei gazebo esterni. «Vengono ovviamente a controllare che tutto sia a norma, ma io ricordo che pago per occupare il suolo pubblico. Mi hanno fatto presente che sono sanzionabile per il nome sul tappetino. Allora multatemi, ma almeno salvaguardate il mio lavoro e quello dei miei dipendenti».

Ad intervenire su una situazione che sta diventando sempre più pericolosa in quell’angolo di centro è anche Alessio Bardelli, presidente associazione commercianti e inquilini del centro storico SanFra: «E’ importante che le forze dell’ordine agiscano con più fermezza contro questi balordi, perchè è inaccettabile che pochi soggetti senza scrupoli mantengano continuamente atteggiamenti intimidatori e disturbanti contro chi lavora e vive onestamente. Venerdì scorso durante un evento di enorme portata turistica cittadina, quale è la Lambruscolonga, sono stato personalmente insultato e minacciato da questi stessi soggetti per aver chiesto loro di non importunare chi stava lavorando. Una situazione che personalmente e come presdiente associativo non tollerererò ulteriormente».