Modena, "Mi rubano gli angioletti dalla chiesa poi mi convocano in tribunale"

Don Tramonti, parroco di Borgomezzavalle: "Non le restituisco"

Un parroco

Un parroco

Modena, 15 dicembre 2017 - «Mi hanno rubato le statuette, distrutta la chiesa e ora finalmente ce le hanno riportate, mi dicono che dovrei restituirle. A chi? Al ricettatore? Poi mi convocano in tribunale a Modena e proprio non capisco perchè». E’ basito don Luigi Tramonti, anziano parroco di Borgomezzavalle, in valle Antrona, una laterale dell’Ossola.

Quella capitata al religioso, infatti, è una vicenda piuttosto singolare che, in modo misterioso, lega la nostra città al paesino. Tre anni fa dalla sua chiesa di Zonca, frazione montana piuttosto isolata, alcuni malviventi, dopo aver danneggiato l’ingresso del luogo sacro, fuggono con due statuette raffiguranti degli angeli. «Parliamo di statuette risalenti alla fine del seicento – precisa il don – ma il valore, al di là di quello reale, è soprattutto affettivo; i cittadini che vivono qui in montagna da sempre conoscono queli angioletti». Fatto sta che, dopo tre anni, i carabinieri recuperano le preziose statuette a San Benedetto del Tronto.

E adesso, a sorpresa, il parroco si è visto convocare in tribunale a Modena, il prossimo 24 gennaio, davanti al giudice Romito. Pare infatti che chi li ha acquistati voglia riaverli indietro. «È assurdo – afferma il parroco – costui ha comperato merce rubata e ora se la vuole tenere. Stiamo parlando di ricettazione ma la giustizia convoca me. Mi hanno sfondato la chiesa, rubato gli angeli e inizialmente mi avevano chiamato, due settimane fa, dicendomi che il ricettatore, che le ha comprati da non so chi, rivoleva indietro le statuette. Penso sia un medico torinese ma con Modena proprio non so cosa c’entri. Il vostro vescovo, don Erio è forlivese e quando ero ragazzo, ora ho 79 anni, mi conosceva bene. Si ricorderà di me – commenta – e ora lo chiamerò per capire questa assurda situazione». Nella convocazione viene spiegato come il giudice Romito, letti gli atti del provvedimento iscritto nei confronti del presunto acquirente, per il reato di ricettazione e vista l’istanza presentata da quest’ultimo nel mese di agosto (...) si fissa udienza in camera di consiglio il 24 gennaio.

L’acquirente, in sostanza, chiede la restituzione delle opere trafugate dalla chiesa. «Ma siamo fuori di testa? – tuona il don – com’è possibile che mi si chieda una cosa simile? E’ pur vero che in Italia c’è da aspettarsi di tutto, ma proprio non capisco perchè devo venire a Modena a discutere sulla restituzione delle nostre statuette».