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San Felice (Modena), 22 maggio 2017 - Tante persone ieri hanno partecipato alla visita guidata all’interno della chiesa parrocchiale di San Felice, inagibile dopo il sisma. «Il recupero dell’edificio è molto complicato – spiega la guida, l’architetto Davide Calanca – al punto che, unico caso nel ‘cratere’, il Ministero dei Beni Culturali ha deciso di non fare un concorso internazionale di idee ma di occuparsi direttamente del cantiere recuperando l’edificio com’era con materiali più tecnologici. Infatti, esiste una ricca documentazione storica sulla chiesa rifatta nel 1700 in stile tridentino su una preesistente del 1499.
L’edificio è crollato subito con le scosse del 20 maggio 2012 perché aveva diverse criticità dovute all’orientamento est-ovest della struttura, al fatto che alcune cappelle siano state inserite successivamente nel tempo ‘tagliando’ i muri trionfali e all’utilizzo di materiali scadenti per costruirla. In particolare, la malta tra i mattoni non conteneva sabbia di fiume ma limo argilloso dei paleodossi del nostro territorio».
Per il recupero della chiesa serviranno 9-10 anni di lavoro. La buona notizia è che il progetto preliminare verrà presentato alla comunità entro fine anno e che i danni, stimati all’inizio in 15 milioni di euro, saranno rivisti al ribasso.
Dopo quella di ieri, la chiesa sarà aperta per le visite guidate anche il prossimo fine settimana con i seguenti orari: sabato 17.30-20, domenica 16-20. L’idea è della fotografa sanfeliciana Rosa Bellodi, col patrocinio del Comune e la collaborazione di Diocesi e volontariato. Oltre a mostrare alla comunità l’interno della chiesa, l’obiettivo è raccogliere fondi per il comune terremotato di Arquata. Chi visiterà la chiesa potrà fare un’offerta o acquistare la tazza disegnata per l’occasione dal vignettista Fabio Vettori. L’8 giugno partirà da San Felice la staffetta ciclistica che arriverà ad Arquata per consegnare i fondi.