Modena, botte a scuola, bulli a processo

Quattro ragazzi citati a giudizio per lesioni aggravate

Bulli in azione

Bulli in azione

Modena, 13 settembre 2017 - Lo hanno aspettato fuori dalla scuola e gliele hanno date di santa ragione, provocandogli serie ferite. Il motivo? Nessuno; solo un triste e pericoloso gioco per mostrare la loro ‘supremazia’ verso il più ‘debole’, un 16enne preso di mira dal branco. I bulli, tutti al quinto anno delle superiori, in un istituto fuori città, sono stati citati a giudizio e a breve è attesa la sentenza nei loro confronti.

I fatti risalgono al novembre 2012 e oggi i cinque coinvolti, la vittima e i quattro aguzzini, sono tutti maggiorenni. Secondo quanto raccontato dalla vittima il branco aveva iniziato a stuzzicare quel giorno il 16enne già nei corridoi della scuola, durante la ricreazione. Qualche frase ‘pesante’ e poi una spallata, forte, prima di entrare in classe. Il minore aveva preferito non reagire alla provocazione, temendo appunto quello che avrebbe potuto accadere dopo. Ma, a quanto pare, il gruppo aveva già studiato l’agguato tanto che, terminate le lezioni, tre degli studenti finiti a processo hanno seguito il ragazzino poco fuori dalla scuola e al branco si è unito anche il fratello di uno degli imputati. Una volta raggiunto, il ragazzino è stato così colpito con un primo pugno, che lo ha stordito facendolo cadere a terra. Dopo di che, secondo le accuse, i tre hanno iniziato a picchiarlo a turno: calci e pugni in testa e in ogni parte del corpo per poi lasciarlo a terra, dolorante e salire sull’autobus, come se nulla fosse accaduto. Il 16enne, che ha spiegato di conoscere solo di vista i suoi aggressori e di essere stato preso semplicemente di mira, è stato soccorso e medicato in ospedale: quindici giorni di prognosi che sono poi aumentati per le ferite riportate dallo studente. E’ così scattata la denuncia che ha fatto finire il branco a processo con l’accusa di lesioni aggravate dalla presenza di più persone nell’aggressione, appunto. Uno dei responsabili del grave atto di bullismo ha risarcito il compagno, ammettendo di fatto le proprie responsabilità nella vile aggressione mentre il ragazzo – attraverso i propri legali – si è costituito parte civile al processo nei confronti degli altri tre bulli che nei prossimi giorni saranno giudicati.