Terremoto, ridefinita la 'zona del cratere'

Venticinque dei sessante comuni colpiti hanno ricostruito: il commissario Bonaccini firma l’ordinanza. L’assessore Costi: "Ora ci concentreremo sui comuni più danneggiati"

Gli effetti del sisma a Finale Emilia

Gli effetti del sisma a Finale Emilia

Modena, 16 marzo 2016 - A distanza di quattro anni dal terremoto emiliano 25 comuni dei 60 colpiti dal sisma hanno ormai completato la ricostruzione di case e imprese. Per questo motivo escono formalmente dalla zona del cratere - definita così dal decreto legge di giugno 2012 - con un’ordinanza firmata oggi dal commissario straordinario e presidente della Regione Stefano Bonaccini.

I 25 comuni sono distrubuiti nelle province di Modena, Reggio Emilia, Ferrara, Bologna: San Pietro in Casale, Modena, Correggio, Campogalliano, Castelfranco Emilia, Castello D’Argile, Sala Bolognese, Baricella, Castel Maggiore, Argelato, San Giorgio di Piano, Minerbio, Sant’Agata Bolognese, Reggio Emilia, Novellara, Molinella, San Martino in Rio, Argenta, Campegine, Castelvetro Piacentino, Brescello, Boretto, Bentivoglio, Gualtieri e Bologna.

La valutazione della Regione è frutto dell’esame di pratiche sulla ricostruzione e finanziamenti erogati. Non cambia nulla dal punto di vista delle agevolazioni: resta lo stato d’emergenza fino alla fine del 2018, le esenzioni ticket per visite ed esami specialistici nel 2016 e la sospensione delle rate del mutuo solo sulle case inagibili fino alla fine del 2016. L’uscita dal cratere significa semplicemente che la Regione concentrerà sforzi e risorse sugli altri 35 comuni.

«Restringere il perimetro del cratere significa che la ricostruzione procede e che in alcuni Comuni colpiti dal sisma è stata pressochè completata la ricostruzione» spiega l’assessore regionale Palma Costi.