Medico ferito con l’acido, il figlio ‘sotto protezione’

Proseguono le indagini per individuare chi ha spruzzato la soda caustica contro il primario Tondi

Il primario Tondi con i figli

Il primario Tondi con i figli

Modena, 17 novembre 2016 - Mentre continuano le indagini per individuare l’aggressore del primario di Cardiologia Stefano Tondi, ferito con la soda caustica il 10 novembre davanti alla sua casa di Vignola, i carabinieri garantiscono anche ‘protezione’ a suo figlio 19enne Michele, già dimesso dal policlinico e a casa di parenti.

E’ stato lui a mettere in fuga l’uomo che ha cercato di accecare suo padre sparandogli la sostanza corrosiva negli occhi con una pistola ad acqua, e a fornire una sommaria descrizione del fuggitivo rimanendo ferito a sua volta: un uomo basso dalla carnigione olivastra e con una cuffia in testa.

I militari del reparto operativo garantiscono con discrezione protezione al ragazzo comprensibilmente ancora spaventato per quanto accaduto solo una settimana fa.

Il 19enne non correrebbe rischi gravi: l’obiettivo dell’aggressore era il padre e difficilmente l’autore dell’agguato potrebbe rifarsi vivo in un momento in cui le indagini fremono su vari fronti, focalizzandosi sulla pista professionale, quella cioè che vedrebbe nel colpevole qualcuno che voleva vendicarsi del Tondi cardiologo: il parente di un paziente deceduto o danneggiato, per esempio. L’esecutore materiale potrebbe essere stato pagato per accecare il medico da un mandante.

La pistola ad acqua, ritrovata vicino a un cassonetto non lontano dalla villa di Tondi, è all’esame dei carabinieri del Ris. Difficile ci siano impronte: è quasi certo che l’aggressore abbia usato i guanti non solo per non lasciare tracce ma soprattutto per non ferirsi con la soda caustica. Per ora - poiché l’indagine sembra in un momento di stallo - le buone notizie arrivano solo dal policlinico: «Rimane ricoverato al Policlinico Stefano Tondi, direttore della Cardiologia del Nocsae di Baggiovara – si legge in una nota dell’ospedale di via Del Pozzo – il paziente è seguito dall’Oculistica, diretta dal professor Gian Maria Cavallini e dalla Dermatologia diretta dal professor Giovanni Pellacani. Stefano è tranquillo, non ha dolore, è sta rispondendo bene alle terapie sia dermatologiche, sia oculistiche, tanto che le sue condizioni si possono definire in miglioramento anche se è ancora prematuro fare una prognosi dal punto di vista visivo. Numerosi i messaggi di solidarietà giunti al Policlinico in questi giorni da parte di colleghi e cittadini. In questa fase terapeutica, il paziente, ha un assoluto bisogno di tranquillità. Per questo motivo i medici in accordo con la direzione sanitaria, hanno deciso di non autorizzare visite» che sono ridotte al minimo.

 

Proprio grazie al miglioramento della salute del cardiologo - che sta ricevendo messaggi di affetto da parte di colleghi, pazienti e concittadini - i carabinieri potrebbero presto riascoltarlo. Proseguono accertamenti su telecamere, celle telefoniche. cartelle cliniche di ex pazienti delle strutture in cui lavora Tondi (pubblico e provato) e audizioni di testimoni.