Vaccini, corteo contro l'obbligatorietà

"La legge regionale è lesiva dei diritti fondamentali di bambini e genitori"

I genitori sono contrari alla legge che impone le vaccinazioni alla fascia di età 0-3 anni

I genitori sono contrari alla legge che impone le vaccinazioni alla fascia di età 0-3 anni

Modena, 1 aprile 2017 - «Se esiste un rischio deve esserci una scelta». È lo slogan impresso sull’adesivo che tutti i genitori indosseranno oggi alla ‘Manifestazione nazionale per la libertà di scelta sui vaccini’ che si terrà dalle 15 in centro a Modena. Nel mirino c’è la legge varata dalla Regione che impone le vaccinazioni ai bambini 0-3 anni per poter frequentare gli asili nido dell’Emilia-Romagna. La norma introduce infatti come requisito d’accesso ai servizi, pubblici e privati, «l’avere assolto gli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente», e quindi aver somministrato ai minori l’antipolio, l’antidifterica, l’antitetanica e l’antiepatite B. Una decisione che ha trovato la ferma contrarietà di tante famiglie: la ritengono «lesiva dei diritti fondamentali di bambini e genitori». Già una decina i ricorsi presentati dal territorio modenese. E la manifestazione, seguita da un convegno, farà emergere con forza la richiesta di eliminare l’obbligatorietà dei vaccini. Diversi comitati e gruppi della regione hanno già annunciato la loro partecipazione.

Il corteo sarà aperto dalla gigantografia di un bimbo e la scritta ‘Io non posso entrare’. Numerosi gli slogan previsti, tra cui ‘La libertà di cura, non cede alla paura’ e ‘Bambini nel mirino, obbligo di vaccino’. Il timore dell’associazione ‘Riprendiamoci il pianeta’ - che ha organizzato la giornata - è quello di strumentalizzazioni. E allora nei giorni scorsi, tramite una consultazione online, ha approvato gli slogan e non potranno esserne scanditi altri, vietati tamburi e megafoni. «L’iniziativa è animata da intenti non violenti - rimarcano gli organizzatori -: per questo motivo da parte dei manifestanti non saranno ammessi, né tollerati, comportamenti non aderenti a tale intento. Chiunque tenesse un comportamento violento di qualsivoglia natura, atteggiamento inopportuno e di dubbio decoro, verrà immediatamente isolato e allontanato dal corteo». Nel caso in cui si creassero «situazioni di tensione, o qualcuno avesse un comportamento scorretto, si raccomanda ai partecipanti di non raccogliere alcuna provocazione, ma di avvisare tempestivamente il nostro servizio d’ordine».

I manifestanti partono da un assunto: «L’informazione deve essere adeguata sullo scopo e natura dell’intervento e sulle conseguenze e i suoi rischi». E sottolineano i dati: «Dal 1992 al 2005, 609 danneggiati, 22 decessi causati dalle vaccinazioni obbligatorie e indennizzati, e ancora 8mila danneggiati accertati da indennizzare».

«L’importante è far capire a tutti - conclude Ana Diana Demian, presidente dell’associazione Lov-Liberi dall’obbligo vaccinale - che non si tratta di una battaglia tra genitori: quello che chiediamo sono maggiori garanzie e non una legge così discriminatoria».

L’INTERVENTO

«Le famiglie fanno bene a manifestare per togliere l’obbligatorietà dei vaccini». L’endorsement all’iniziativa di oggi arriva da Stefano Montanari, direttore scientifico del laboratorio ‘Nanodiagnostics’ di Modena in cui si svolgono ricerche e si offrono consulenze di altissimo livello sulle nanopatologie.

L’esperto mette nel mirino i vaccini: «Ne ho analizzati di 33 tipi provenienti da Italia, Svizzera e Francia: più di 100 i campioni». E i risultati sono preoccupanti: «Sono risultati tutti sporchi, l’unico pulito è per uso veterinario». Entra nel dettaglio: «Contenevano micro e nano particelle - solide e inorganiche - di titanio, tungsteno, piombo, leghe tra le più strane e assurde. Le ragioni di queste presenze? Non le conosco». Alla domanda se possono essere pericolose, risponde: «L’Organizzazione mondiale della sanità già nel 2013 le ha classificate tra i cancerogeni di ‘classe 1’, il massimo».

Montanari rimarca poi che «iniettare queste particelle tanto bene non fa, soprattutto se arrivano al cervello. Quando succede, le conseguenze dipendono da dove finiscono. Possono causare problemi di attenzione, di apprendimento, comportamentali e di autismo. Non è una cosa così strana come vogliono far passare». Le reazioni ‘avverse’ per danni al cervello «arrivano dopo almeno sette ore». Diverso il caso di conseguenze «al microbiota, presente nell’intestino ma fondamentale anche per la perfetta funzione del cervello. Gli effetti sono gli stessi ma possono arrivare anche dopo due mesi la vaccinazione».

Il direttore scientifico del laboratorio rimarca poi che nel nostro Paese «c’è l’obbligatorietà di solo quattro vaccini, eppure esiste solo la possibilità di farsene sei. La ritengo una cosa illegale. Due vaccini sono infatti abusivi, eppure lo Stato mi obbliga sostanzialmente a farli». Punta poi il dito contro i medici: «Avrebbero l’obbligo di accertare se il soggetto da vaccinare è già immune nei riguardi della malattia, come può succedere. Se questo non avviene, viene commesso un abuso. L’altro dovere è quello di controllare se il paziente è allergico a uno o più componenti del vaccino. Ma anche questo non avviene mai. Le ragioni? Spesso i medici non sono capaci, non hanno voglia e tempo, non sanno cosa contengono le iniezioni».

«I genitori - conclude - sono obbligati a fare iniettare ai figli fialette con particelle potenzialmente dannose e pure a prendersene la responsabilità con firma scritta. Ma i vaccini vanno usati quando sono puliti - senza cioè inquinanti -, a ragion veduta e solo nei casi in cui c’è effettivo bisogno».

LUCA SOLIANI