Modena, verme nel piatto della mensa scolastica. "Capita se la verdura è bio"

Marano, la difesa della Cir: "La carne in mensa era ben cotta"

Una mensa scolastica in una foto di repertorio

Una mensa scolastica in una foto di repertorio

Marano (Modena), 23 novembre 2017- "La carne, apparentemente cruda, non lo era, perché era di Bianca Modenese e si tratta di una qualità che anche quando è cotta resta rosata all’interno. E il verme, poi analizzato in laboratorio, è riconducibile alla tipologia di insalata, fresca e biologica. Non è indice di un prodotto in decomposizione e nonostante il rispetto accurato delle procedure di lavaggio, lo stesso può rimanere adeso nelle foglie, non creando danno alcuno alla salute dell’uomo": l’azienda Cir, che ha in appalto il servizio delle mense scolastiche nelle Tdc, non si scusa e si difende così dalle accuse piovutele addosso dai genitori e dalle docenti della materna maranese Collodi.

Dopo l’episodio del 7 novembre (che però è emerso due settimane dopo), quando una mamma durante un assaggio a sorpresa si è imbattuta in una teglia di hamburger «troppo poco cotti» – secondo lei e le maestre – e in un verme comparso nel piatto di un bimbo tra la carne e l’insalata.

«L’emoglobina della Bianca Modenese – ha aggiunto ieri la Cir riguardo agli hamburger – non si trasforma in meta-emoglobina ed ossi-emoglobina, proteine che conferiscono alla carne cotta il caratteristico colore ‘marroncino’. La garanzia di completa cottura è determinata dal rispetto di parametri standard, tempo e temperatura, programmati nei forni e dalla rilevazione delle temperature al cuore del prodotto a fine cottura. Pertanto è altamente improbabile che il consumo di questo alimento possa essere correlato a un eventuale malessere».

Poi la stessa azienda ha risposto agli attacchi ricevuti sulla qualità dei pasti e del servizio, criticata da genitori e docenti – l’ha confermato anche la sindaca Muratori – da diverso tempo. «Nonostante sul servizio in oggetto siano emersi giudizi e valutazioni altalenanti e a volte contrastanti, non abbiamo mai ricevuto segnalazioni di non conformità – dice ora la Cir, in netta contrapposizione con ciò che riferiscono mamme ed insegnanti –. L’impresa continuerà a monitorare quotidianamente il servizio per tracciare l’andamento del processo produttivo, l’attuazione del menu, l’andamento del consumo dei pasti e ogni altro aspetto igienico-sanitario e qualitativo». L’azienda dichiara anche di aver «ricevuto solo ieri (martedì, ndr) la segnalazione sul 7 novembre».

Ma su questo punto resta più di un interrogativo. Perché il sindaco e i genitori hanno già spiegato di aver parlato subito con Cir, non dopo due settimane. E poi c’è il verme: fermo restando che è difficile concludere un’analisi in 24 ore, chi ha tenuto la bestiolina dal 7 al 20 novembre? Se era tra le mani dell’azienda, allora non è possibile che la stessa Cir abbia saputo dell’episodio alle Collodi con un tale ritardo.