Vignola, vigili a piedi in centro ma addio nuclei specializzati

Ecco il progetto del sindaco Pelloni che vuole uscire dall'Unione e tagliare alcuni sprechi

Vigili urbani

Vigili urbani

Vignola (Modena), 27 settembre 2017 - Eccolo il progetto d’approdo della exit voluta dalla giunta Pelloni sui vigili urbani. O meglio la bozza di progetto, perché nella relazione consegnata agli addetti ai lavori in queste ultime ore ci sono più concetti generali che numeri sul come si voglia riorganizzare la municipale vignolese nel suo futuro status da single. Nel documento, che punta soprattutto a dimostrare la sostenibilità dell’operazione, qualche dato in effetti c’è: sulle spese, sulla turnazione degli agenti. Ma i dettagli, par di capire, verranno limati solo dopo l’uscita formale dal Corpo unico. Che dovrebbe arrivare nel mese di ottobre col voto decisivo in Consiglio comunale, depennato in extremis – dopo il tavolo prefettizio col sindacato Sulpl – dalla seduta aperta al pubblico (con solo dibattito sul tema) di stasera.

Tornando al progetto, la carte ragionano su una disponibiltà di 18-19 agenti, dunque su 13-14 in servizio ogni giorno (salvo momenti critici dovuti a ferie o malatie), suddivisi in tre turni dalle 7.30 alle 2 di notte. I serali, quindi, restano in agenda.

Lo schema vede la presenza contemporanea di 5 vigili al mattino, 4 al pomeriggio e 2 la sera, ai quali se ne aggiungono altri 2-3 ‘jolly’ che a seconda delle esigenze agiranno a supporto, vedi il necessario potenziamento nelle notti di venerdì e sabato. L’obiettivo principale della riorganizzazione viene comunque riportato nero su bianco: massimizzare la presenza degli agenti a piedi. L’area del centro in questo senso non resterà mai sguarnita, la periferie dipende.

Ma la differenza più significativa rispetto al Corpo unico attuale sarà la rinuncia – inevitabile, visti i numeri – dei nuclei specializzati. «In tale contesto – riporta la relazione – non è pensabile una suddivisione degli operatori in reparti per materia. Occorre un approccio generalizzato con competenze generiche agli operatori e specializzazioni in capo agli ufficiali». In breve, tutti devono saper fare tutto.

Si passa poi al capitolo economico: le entrate annuali, molte delle quali da sanzioni, arriverebbero a 352mila euro, le spese (più della metà sono per il personale) a 770mila. Cioè meno degli 821mila euro che nel 2016 Vignola ha versato all’Unione come quota per il Corpo unico. Scenario reso possibile, sempre secondo la giunta Pelloni, tagliando alcuni sprechi e risparmiando sulla manutenzione delle tre auto necessarie al servizio, che verrebbero noleggiate per un costo annuo di 15mila euro, benzina esclusa. Volendo, con altri 25mila euro si potrebbe anche installare il targa system fisso in tre varchi della città.

E le altre dotazioni? Per certe cose si può anche tornare alla carta, almeno temporaneamente. «Un software – spiega la relazione – non è urgentissimo per la gestione dell’infortunistica: in un primo momento basta un registro cartaceo. Per un comando che rileva meno di 100 incidenti all’anno, l’apporto di un sistema informatico non è determinante».