Modena, ritardo dei contributi sui voucher, pensione a rischio

Il caso di un neopensionato modenese, che negli ultimi anni è stato pagato coi voucher. Ma non risultano ancora versati i contributi perché la sede Inps di Modena non è abilitata

Un voucher o buono lavoro erogato dall'Inps (Ansa)

Un voucher o buono lavoro erogato dall'Inps (Ansa)

Modena, 22 febbraio 2017 - Dopo quarantuno anni di lavoro pensava giustamente di godersi la meritata pensione. Ma per ‘colpa’ di quei voucher coi quali è stato pagato, la sua domanda è stata respinta dall’Inps perché «non risulta maturato il diritto alla contribuzione».

Un inghippo burocratico che sta costando caro ad un pensionato modenese e nato, a quanto pare, dal fatto che non compare, nell’estratto contributivo, che l’uomo abbia lavorato nel corso dell’ultimo anno.

In sostanza: nel 2016 per l’Inps il lavoratore sarebbe rimasto con «le mani in mano». A rendere nota la vicenda, che ha dell’assurdo, è la Cgil che spiega come la problematica sia conseguente proprio alla diffusione dei buoni lavoro; tema su cui i sindacati dibattono da tempo ritenendo il metodo di pagamento adottato da molte aziende dannoso per il tessuto economico e per gli stessi lavoratori.

Tutto ha inizio quando il pensionato, raggiunto il traguardo dei 41 anni di lavoro nel settore industria, (nel mese di dicembre) presenta nei tempi richiesti, quindi ad ottobre, domanda di pensione. Infatti l’ultrasessantenne era stato dipendente fino al 2012 ma, successivamente, era stato costretto a passare ai voucher, coi quali è stato pagato fino al 2016, raggiungendo l’età pensionabile.

Teoricamente il suo ‘diritto’ scattava quindi a partire dal primo gennaio 2017. Eppure l’ente previdenziale, senza motivo apparente, respinge la sua domanda, rimandandola al mittente poiché i contributi non risultano versati. In bel modo, insomma, l’istituto dichiara di non essere in grado di accreditare la contribuzione derivante dal lavoro a voucher.

L’uomo si rivolge al sindacato e, dopo i dovuti accertamenti da parte del patronato Inca Cgil, emerge come la sede Inps di Modena non sia abilitata all’accredito dei contributi da lavoro a voucher e sia in attesa dei segnali della sede nazionale.La Cgil si chiede quindi se il Governo ritenga veramente il voucher una soluzione al lavoro nero o un modo per creare occupazione, dal momento che di casi come quello che vedono protagonista lo sfortunato pensionato potrebbero essercene tanti altri.

Ridurre i voucher, ecco il piano del governo

Ma cos’è un voucher? Nato per regolarizzare le prestazioni accessorie, ovvero non riconducibili a contratti di lavoro e dunque saltuarie, il pagamento ha valore netto di 10 euro, di cui 7.50 vanno al lavoratore. Compenso minimo per un’ora di prestazione. Il voucher garantisce la copertura previdenziale presso l’Inps e quella assicurativa presso Inail ma non dà diritto alle prestazioni a sostegno del reddito dell’Inps, come maternità, malattia o disoccupazione, mentre è riconosciuto almeno ai fini di diritto alla pensione. Non per il lavoratore modenese, però, la cui situazione è ritenuta dalla Cgil ‘vergognosa’.