Degrado, "Giardini ducali, siamo abbandonati"

Cittadini esasperati: «Stanchi di aspettare manutenzione e maggiore sorveglianza» di Emanuela Zanasi

Un signore mostra il degrado nel parco

Un signore mostra il degrado nel parco

Modena, 22 luglio 2014 - C’erano una volta i giardini pubblici, quelli che qualche abituè con i capelli bianchi ricorda e rimpiange: le gabbie con Lea a Ras, il laghetto con le carpe, l’acqua pulita e pochi personaggi sospetti in giro. Ma se l’orologio della storia non si può portare indietro almeno qualcosa di può fare per rendere la storica macchia verde più ordinata, verde e sicura. E’ quello che da tempo auspicano i frequentatori del parco e che ancora non hanno visto nulla muoversi. Tante le segnalazioni giunte al nostro giornale nelle scorse settimane: si segnalano bivacchi, spacciatori, vandalismi, servizi insufficienti, laghetti mal curati. Siamo andati a verificare di persona.

Quello che salta all’occhio è ancora una volta lo stato del laghetto. La fitta e spessa melma di alghe maleodoranti sta soffocando la specchio d’acqua e nonostante gli accorati appelli di cittadini e le promesse del Comune che ha annunciato di stanziare 100 mila euro per mettere in sesto il parco, i giorni si susseguono in un desolante status quo. Talmente statico che sta nascendo in questi giorni un movimento spontaneo di cittadini decisi a mettere mano ai rastrelli e ripulire loro stessi il lagetto dalle alghe. Il proposito è solido: ora si tratta soltanto di stabilire una data.

«Siamo stanchi di aspettare un Comune che non fa niente — sbotta un passante — questi lavori l’amministrazione li dovrebbe fare con i soldi nostri: cosa aspetta?».

L’estate ormai è a metà strada e il rischio è che la stagione trascorra senza alcun intervento. Se l’area dei giochi per bambini ha visto qualche piccolo passo avanti grazie ad un intervento su una giostra rotta, le aiuole si presentano in uno stato di abbandono: il prato è a chiazze e sofferente; qualche fiore è già appassito e gli irrigatori automatici, fanno notare gli osservatori, spruzzano l’acqua ovunque tranne che sulle piante.

La manutenzione è talmente scarsa che proprio le scatoline verdi con le centraline per gli innaffiatoi sono diventate piccoli contenitori per nascondere la droga. Lo spaccio rimane infatti uno dei tanti mali del Parco Ducale e, soprattutto alla sera i vialetti perimetrali «diventano — dice un frequentatore — delle fumerie». Poi ci sono i bivacchi di stranieri senza tetto che da tempo hanno designato zone ben precise del parco come fossero di loro proprietà «tanto — continua il passante — da portarvi addirittura un fornellino per cucinare». Insomma il ‘malato’ è ancora grave e urge una cura d’urto. E’ vero che da alcuni anni le notti estive, grazie all’intraprendenza dei gestori del bar e alle inziative del Comune hanno ripreso vita ma perchè allora non fornire un servizio completo lasciando aperto il bagno fino al chiusura del locale?

«Siamo disposti a pagare noi stessi un guardiano purchè il bagno rimanga aperto – dicono i gestori – ma il Comune ci ha detto di no. Basterebbero anche due wc chimici come quelli installati soltanto in occasione degli eventi».