Dhl, adesso Piano è diventato un caso

Il centrale, attraverso la sua pagina Facebook, ha risposto al presidente Pedrini. «Non sono stato contattato da nessuno società»

Catia Pedrini (foto Tarantini)

Catia Pedrini (foto Tarantini)

Modena, 1 giugno 2016 - Mentre è ancora tutto bloccato per ciò che riguarda il reperimento fondi, dopo l’addio repentino e inatteso di Dhl, a muoversi è Matteo Piano, tirato in ballo da voci di mercato insistenti e ‘protetto’ con parole forti da Catia Pedrini, che aveva dichiarato ieri si queste colonne come ci fosse «un forte conflitto d’interesse in cui l’allenatore della nazionale sta facendo pressione per portare Matteo nel suo club», la Lube Civitanova.

La risposta non è arrivata da Blengini ma dalla Luba che, come riferiamo a parte, secondo la presidente di Modena Volley non avrebbe «abbastanza soldi» per accaparrarsi il centrale». Ha replicato in modo stizzito lo stesso Matteo Piano, che tramite la sua pagina Facebook ha chiarito definitivamente la questione, lanciando una stilettata alla sua presidente ma anche a chi lo dava già con le valigie in mano destinazione Marche.

«Da ieri sera mi continuano a chiamare e scrivere persone che mi vogliono bene e non capiscono il perché di tutto questo - racconta il centrale di Asti - chi ha vissuto con me quotidianamente sa quanto sia stata dura, quanto ogni giorno la salita rimaneva e rimane lunga. In tutto questo putiferio, in tutte queste chiacchiere maligne quello che più di tutti ci finisce in mezzo sono io. Ho un sogno che ha cinque cerchi e tutti gli allenamenti in maglia azzurra con questo putiferio fuori mi spingono a dare il massimo con quella maglia. Ad ora non sono mai stato contattato personalmente da nessuna società, nessuna.

Nessun allenatore ha mai avuto il bisogno di sedurmi o convincermi né ora né mai né tanto meno dirigenti, presidenti e chi più ne ha ne metta. Mi spiace che una cosa che per me è diventata bellissima come la nazionale, oltre ai club in cui ho avuto l’onore di giocare, sia stata messa in cattiva luce».

La conferma, quindi, che per ora non c’è nell’orizzonte di Piano un’altra squadra, ma anche la difesa della nazionale e del suo ct attaccati duramente da Catia Pedrini ieri. In tutto questo anche la confusione per una squadra fatta, con gli innesti di Le Roux, Orduna e ormai anche Holt, ma una situazione finanziaria (non corroborata dal crowdfunding, vicino ormai a quota 100mila euro ma ancora ben lontano dalle cifre auspicate) che potrebbe portare la Pedrini, tra due settimane, a lasciare tutto in mano all’amministrazione comunale.

a.t.