Donna uccisa, il procuratore: "Nessuna sottovalutazione del caso"

Lucia Musti parla della morte di Betta Fella: "Nei confronti di Armando Canò abbiamo esercitato l’azione penale per lesioni"

Il procuratore capo Lucia Musti

Il procuratore capo Lucia Musti

Modena 29 giugno 2016 - «Nessuna sottovalutazione da parte della procura», Armando Canò, l’omicida di Bernadette Fella, trovata senza vita in un frigorifero, andrà il prossimo settembre in udienza preliminare per lesioni ai danni della donna, fatti accaduti nel 2012. Per altri episodi «alcuni fascicoli (ripeto per diverse tipologie di reati quali, ad esempio, anche la guida in stato di ebbrezza) sono stati archiviati o per insussistenza del reato o per remissione di querela». Con queste parole il procuratore capo di Modena, Lucia Musti (VIDEO), commenta l’omicidio di via Nazionale per Carpi.

«Dall’esame del registro informatico della procura sono emerse diverse pendenze nei confronti del fermato, Armando Canò, per reati di varia natura e nei confronti di diverse persone offese, tra cui la deceduta. Ma non in ordine di reati di cosiddetta ‘violenza domestica’; sicuramente non possiamo parlare di un ‘seriale’ e di campanelli di allarme sottovalutati».

Infine il capitolo prevenzione: «È opportuno – aggiunge Musti - che i vicini di casa che sentono abitualmente e ripetutamente litigi, urla, segnali di commissione di reati di violenza domestica non denuncino i fatti quando le conseguenze dannose si sono verificate: è un invito a manifestare senso civico piuttosto che denunciare agli organi di stampa gravi situazioni le cui conseguenze sono ormai irrimediabili».