Modena, 26 giugno 2010. Continua il botta e risposta tra Esselunga e Coop. Dopo che il patron Bernardo Caprotti ha denunciato che “a Modena la Coop ha in mano l'88% del mercato”, arriva puntualmente la replica. “Libertà e concorrenza? Il proprietario di Esselunga è convinto che - ribatte Coop in una nota - la libera concorrenza esiste solo con la sua presenza, ma è lui l’unico ad essere stato condannato per concorrenza sleale. Coop tutelerà i propri diritti e i propri interessi anche chiedendo all’Autorità garante della Concorrenza una valutazione sulla correttezza della campagna pubblicitaria in atto”. Coop Estense metterà nero su bianco le proprie posizioni sulla vicenda ex Consorzio pubblicandole su una pagina locale modenese.

Da due settimane Esselunga “ha scatenato un’offensiva contro Coop con una costosa campagna pubblicitaria sui quotidiani, presentandosi come vittima di trame politico-commerciali ordite a arte da concorrenti che sono ogni giorno impegnati a fronteggiare ben altri problemi, quali ad esempio la crisi dei consumi e le difficoltà in cui si dibattono le famiglie italiane”. Storie vecchie, sostiene Coop “alcune concluse e altre nelle quali sono state ampiamente riconosciute dalla Magistratura le ragioni delle Coop. Di nuovo c’è solo un metodo scorretto di fare comunicazione commerciale. Se ci si chiede il perché di questa campagna pubblicitaria in questo momento, sorge il dubbio che possa trattarsi di una manovra diversiva, tesa a offuscare l’impatto di un altro comunicato che Esselunga sarà costretta a far pubblicare: la condanna di Esselunga e del suo proprietario per avere agito, nella sua attività commerciale, in danno di una Coop”.

La nota in replica ai contenuti pubblicati sui giornali da Caprotti sottolinea anche che “il Tribunale di Milano ha riconosciuto che proprio il "paladino della libera concorrenza" ha agito con mezzi sleali per fare concorrenza a Coop (Sent. n. 4833 del 16.04.2010). Per i prossimi mesi si attendono altri pronunciamenti giudiziari su Esselunga e il suo proprietario come seguito alle sentenze già intervenute di condanna di dirigenti di Esselunga per trafugamento di informazioni commerciali della Coop (Sent. Pen. Trib. Mi n. 7130 del 21.06.2007). E' la seconda volta che Esselunga viene riconosciuta responsabile di concorrenza sleale in danno di Coop.

E recentemente l’Antitrust ha condannato Esselunga per non aver informato il mercato della sua espansione commerciale a seguito dell’acquisto di 59 nuovi punti vendita sviluppando così un’operazione di concentrazione in grado di alterare gli equilibri tra i distributori (Provv. n. 20992 del 8.04.2010)”. Coop ribatte ai dati con altri dati: “In realtà Esselunga non ha motivi di lamentarsi, occupando in alcune aree del Paese posizioni di prevalenza: a Milano occupa il 51% del mercato, a Lucca il 62%, in Monza/ Brianza il 60%, a Lecco il 51% : altro che vittima di soprusi! Vero è che Esselunga limita la sua presenza in aree del paese ben sviluppate, a reddito medio-alto, astenendosi dal portare sviluppo in aree del Paese meno fortunate, dove il rischio imprenditoriale è maggiore, e nelle quali Coop è invece impegnata a portare la sua esperienza di grande impresa sociale”.