L’hotel Fini ha chiuso. Licenziati tutti i dipendenti

Falliti gli ultimi tentativi di trovare un nuovo compratore

L'hotel Fini di Modena (Foto Fiocchi)

L'hotel Fini di Modena (Foto Fiocchi)

Modena, 16 settembre 2016 - È ufficiale: l’hotel Fini ha chiuso definitivamente i battenti. La struttura non ha riaperto al termine del periodo di ferie prolungato al 15 settembre e anche le trattative per individuare un nuovo acquirente si sono arenate. La città dice così addio a uno dei suoi simboli, in passato incarnazione del benessere economico e gastronomico di Modena. Diventa così ufficiale il licenziamento dei 26 dipendenti (erano 28 ma due hanno trovato un’altra collocazione), formalizzato durante l’ultimo tavolo tenutosi a inizio settimana alla presenza dei sindacati, un funzionario della Regione, la Lapam e il commissario Davide Niccoli.

A nulla sono valsi i tentativi serrati per trovare un compratore in grado di tenere in vita l’albergo e dare sufficienti garanzie alla Nadia, la società immobiliare della Bper proprietaria delle mura del Fini, creditrice per quasi un milione di euro di affitti arretrati verso i vecchi gestori, la famiglia Folchi, travolti dall’inchiesta per i presunti fondi post-sisma ottenuti illegittimamente.

«Abbiamo fatto tutto il possibile ma non siamo riusciti a scongiurare questo epilogo – spiega Elisabetta Tiddia della Filcams -. I dipendenti sono ora in mobilità e purtroppo lamentano diverse mensilità arretrate che speriamo vengano saldate quanto prima». Gli stessi sindacati auspicano di tenere viva l’attenzione sull’edificio a due passi dal centro storico, per decenni l’hotel di Modena per eccellenza. «Siamo in contatto con le istituzioni per attivare un secondo tavolo in cui discutere del futuro della struttura. Si tratta di spazi - dice Tiddia - che da sempre ospitano un’attività ricettiva e disperdere un tale patrimonio sarebbe un grave errore».

Finiscono inevitabilmente nel cestino tutte le prenotazioni che il Fini aveva raccolto fino alla fine dell’anno. Proprio in questo periodo, con l’avvio di diverse fiere tra Parma, Reggio, Modena e Bologna, si registrava il picco di pernottamenti nell’hotel affacciato su via Emilia est. Niente da fare: troppo pesante il rosso nei conti per evitare lo sfratto da parte della Nadia. L’immobiliare della Bper era pronta a cedere le chiavi del Fini solo a patto che subentrasse un gestore affidabile, ma così non è stato. Non è escluso accadrà in futuro ma intanto si è chiusa una pagina storica del panorama ricettivo cittadino.

Il declino dell’hotel arriva da lontano, ben prima del cambio di gestione nel 2013. Allora i bilanci erano già in sofferenza ma la famiglia Folchi ambiva a un rilancio in grande stile. Lo spettro della fine si palesò già a giugno, quando l’insegna dell’albergo fu coperta da un telo e le cucine smisero di funzionare, trasformando il Fini in una sorta di lussuoso ‘bed and breakfast’. Niente stipendi e uso dei simboli vietati, ma nonostante ciò i lavoratori continuarono a garantire la funzionalità della reception. Fino alla chiusura per ferie a inizio agosto, preludio all’amara debacle.