Expo-flop: «Zero pernottamenti: le iniziative in città non portano turisti»

Faenza (Federalberghi): «Serve più programmazione». Mura (Modenatur): «Dobbiamo lavorare di più su eventi che caratterizzino Modena a livello mediatico»

Turisti a Modena (foto Fiocchi)

Turisti a Modena (foto Fiocchi)

Modena, 1 agosto 2015 - Il menù è ricco come mai in passato: Giardini del Gusto, navetta Discover, appuntamenti in giro per il centro, esposizioni fruibili anche in estate, fino alla discussa mostra ‘Il manichino della storia’ che dal 18 settembre, al costo monstre di oltre 600mila euro, punta ad attrarre visitatori da tutta Italia.

Esattamente oggi, l’Expo milanese segna il giro di boa e con lui, idealmente, anche il (sopra citato) programma ideato sotto la Ghirlandina. E’ normale così fare un primo bilancio in termini di benefici per il nostro territorio, benefici che possono essere economici, ma anche di attrattività ‘toccata e fuga’.

I turisti in giro per la città non mancano, in un flusso sicuramente non caotico, ma comunque in grado di distinguersi nel via vai della quotidianità, tra mappe in lingua straniera appoggiate sui tavolini dei caffè, gruppi dentro e fuori dal Duomo, e i totem informativi con l’immancabile dito ‘forestiero’ a cercare l’attrazione desiderata.

Il vero obiettivo ambito e accarezzato dal tessuto economico locale, però, è il tanto agognato pernottamento in albergo, traguardo che farebbe da spartiacque tra il visitatore ‘mordi e fuggi’ e il vero turista. E a tre mesi esatti, guardando sia al passato che al futuro, dall’inizio e alla fine dell’Expo i conti sono per ora magri. Anzi, magrissimi.

«Al momento i risultati non ci sono e i nostri alberghi non hanno registrato benefici legati all’Expo in termini di prenotazioni», spiega il presidente di Federalberghi Modena, Amedeo Faenza. «Certo, abbiamo davanti ancora agosto, ma le premesse non sono incoraggianti, al punto che alcuni hotel, in mancanza di prenotazioni, chiuderanno per ferie. Ci aspettavamo sicuramente un altro risultato – prosegue Faenza –, soprattutto alla luce delle tante belle iniziative organizzate in città. Nonostante ciò, restano sicuramente i visitatori che passano da Modena per il Mef e il museo di Maranello, ma il vero turista che vuole scoprire tutte le nostre eccellenze in più giorni non si vede».

Non è tutto da buttare, in realtà, e secondo Faenza la strada intrapresa è quella giusta: «E’ positivo che finalmente si ragioni come sistema e non più ognuno per sé, ma serve la costanza per continuare a promuovere la città, poi i frutti arriveranno. Il turismo non si fa in un giorno e il più grande errore è ragionare su eventi a spot. Faccio un esempio – aggiunge ancora il presidente di Federalberghi –: non possiamo pensare di avere aperto il museo dedicato a Pavarotti e poi di chiuderlo in autunno, serve insistere perché entri in pianta stabile nel circuito dell’incoming locale. Lo diciamo da tempo, la priorità è programmare gli appuntamenti in modo che, come accade col Festival della Filosofia, il turista conosca per tempo cosa può offrire Modena. In questa ottica già ora, e questo è un invito al sindaco, bisognerebbe sedersi tutti a un tavolo e ragionare sulle manifestazioni da organizzare dal 2016 in avanti».

Conferma il trend ‘zero pernottamenti’ Maurizio Mura, presidente di Modenatur: «Il boom di prenotazioni sull’onda dell’Expo non c’è stato. Lo stesso Ghini della Ferrari ha confermato che i numeri sono minori del previsto, nonostante l’appeal della navetta Discover. Come Modenatur – prosegue – i pacchetti per conoscere la provincia in ogni sua eccellenza li offriamo da sempre, casomai è necessario, per attrarre più turisti, proporre eventi che caratterizzino Modena e ne facciano da cassa risonanza sui media. I margini per nuove idee sono enormi e se davvero riuscissimo a concretizzarle gli effetti economici sull’indotto sarebbero enormi».