Festival della Fiaba, le foto. A Villa Sorra una via per l’inconscio

La terza edizione andrà in scena a giugno 2016. E poi nascerà il Filatoio. Ecco tutto quello che c’è da sapere FOTO Un evento magico

Una delle passate edizioni del Festival della Fiaba

Una delle passate edizioni del Festival della Fiaba

Modena, 26 novembre 2015 - Il luogo è magico, l’evento pure. Villa Sorra, una delle dimore storiche del Modenese, ospiterà a giugno 2016 la terza edizione del Festival della Fiaba (foto), presentata ieri a Milano. Si tratta di una manifestazione unica nel suo genere a livello nazionale, nata nel 2014 da un’idea di Nicoletta Giberti che, collaborando con un gruppo di professionisti, ha indagato attraverso linguaggi eterogenei, il genere ‘fiaba’, destinato da tempo unicamente ai bambini.

Per gli adulti, invece, la fiaba può aprire la via verso l’inconscio creando un prezioso incontro con gli aspetti incerti, difficili, ombrosi e ambivalenti della vita. Lo testimoniano i temi scelti per la kermesse di quest’anno: il ‘qui ed ora ed il per sempre del fiabesco’ e il classico ‘c’era una volta’. Tutti gli artisti del Festival, partendo dal tema proposto, presenteranno le loro produzioni che saranno prime assolute, nate proprio per l’evento, come è sempre stato fin dalla prima edizione.

La magia dell’evento non svanirà alla sua conclusione, visto che qualche mese dopo verrà inaugurato uno spazio, fucina creativa e laboratoriale permanente del Festival della Fiaba: il Filatoio. Sorgerà in un luogo vicino al centro storico e alla stazione ferroviaria di Modena, un ex capannone industriale. Un luogo come una casa, progettata da Massimo Giberti interior designer e realizzata interamente dalle sapienti mani di Gianluca Bolla, artigiano e macchinista teatrale. Un luogo in cui il calore del legno e della stufa inebrierà di aromi lo spazio. Al suo interno una cucina e una caffetteria per indagare il gusto partendo da un concetto di slow food e momento conviviale, attraverso un menù vegetariano-vegano con prodotti a chilometri zero, biologici e biodinamici.