Mafia in Emilia, la verità in fretta

Il commento

Modena, 1 ottobre 2015 - Da quando è entrata in vigore la legge (cioè dal 1991) in Italia sono stati sciolti per mafia 253 Comuni. In 14 casi la ‘sentenza’ è stata poi annullata. I primi Consigli comunali ritenuti ufficialmente ‘mafiosi‘ dallo Stato furono Taurianova (Reggio Calabria) e Casandrino (Napoli). La Campania (93 comuni) è in testa a questa classifica della vergogna; seguono Calabria (79), Sicilia (65) e Puglia (8). Un caso anche per Basilicata e Lazio. Nel 1995 ci siamo ufficialmente accorti che Piovra e derivati stavano corrodendo anche il Nord. Non sono più, per capirci meglio, solo una questione meridionale. Bardonecchia(Piemonte) è stata la prima amministrazione sopra Roma a finire nel libro dei cattivi; da allora, altri due Comuni sono stati sciolti in Piemonte, due in Liguria, uno in Lombardia. Poi stop.

E arriviamo a noi e a queste due pagine che raccontano come la vivace e operosa Emilia Romagna sia finita nel mirino. Se ne sussurra da almeno un paio di decenni, se ne parla a voce un po’ più da qualche anno, e adesso ci sono anche dati, fatti, inchieste, indagati e arresti che mettono la nostra regione sulla graticola. Da una parte il maxi processo ‘Aemilia’ che scatterà fra nemmeno un mese a Bologna e per il quale hanno dovuto addirittura ‘costruire’ in Fiera un tribunale d’emergenza, visto che 219 imputati non ci stanno nelle sedi canoniche della giustizia; dall’altra due Comuni (Brescello e Finale Emilia) che rischiano lo scioglimento per infiltrazioni e condizionamenti di tipo mafioso.

Rita Bartolomei ci racconta, con delizie di particolari, come le due cittadine vivono questi mesi difficili e quali sono, nello specifico, le imputazioni. I casi sono ovviamente diversi fra loro e, in teoria, la storia giudiziaria di Brescello sembra più complicata rispetto a quella di Finale Emilia. Ma siamo sul pour-parler, in attesa di ciò che decideranno commissioni, prefetti e ministro degli interni, col timbro finale di Mattarella.

Una raccomandazione: l’iter sia in primis attento e approfondito, ma mai come in questo caso è necessaria anche la massima celerità, perchè non è giusto e serio che Brescello e Finale Emilia vivano troppo a lungo questa gogna, o comunque con questa infamante ombra.