«Ostacoli e correnti rendono i fiumi molto pericolosi»

I consigli di Ivan Palmieri, vigile del fuoco

Il vigile del fuoco Ivan Palmieri

Il vigile del fuoco Ivan Palmieri

FIUMI come trappole. Anche mortali, come racconta la cronaca. «Trappole che con qualche accortezza si possono disinnescare» dice Ivan Palmieri, esperto caposquadra dei vigili del fuoco ed istruttore di autoprotezione in ambiente acquatico.

Nei nostri fiumi è vietato fare il bagno.

«Vero. La gente lo sa e ci va lo stesso. E continuerà a farlo, quindi tanto vale concentrarci sui pericoli dei corsi d’acqua, non sui divieti».

In quali punti sono pericolosi?

«Dove la corrente è più forte. In estate anche in quei punti è in genere più bassa, ma è lì che le piene invernali hanno già scavato il greto accumulando materiali, creando ostacoli e depressioni che restano. E che dalla superficie possono risultare invisibili, anche se il caldo ha abbassato il livello dell’acqua».

Cosa si intende per ostacoli?

«Massi e rami che s’incastrano sul fondo, detriti di ogni genere trasportati e depositati dal fiume. Ma anche spuntoni di ferro che fuoriescono dalle massicciate quando la corrente ne consuma il cemento. In quei punti il rischio è di esser trascinati verso il basso, di incappare nei cosiddetti ‘sifoni’ creati da correnti in presenza di un ostacolo, e di restare incastrati. Gli spuntoni di ferro, ad esempio, difficilmente lasciano scampo».

Le buche: quando possono essere fatali?

«Una profondità improvvisa e inaspettata mette in difficoltà anche un nuotatore esperto. Perché all’improvviso viene a mancare il fondo sotto i piedi e in caso di correnti la buca facilita la formazione di ‘mulinelli’ che portano verso il basso. Si tenta di annaspare coi piedi alla ricerca di terreno solido, ma il fondo del Secchia e del Panaro è argilloso, scivoloso, e la presa viene a mancare».

In quali condizioni la corrente aumenta?

«In presenza di un dislivello, ce ne sono tanti nei tratti più a monte. Ma anche sulla parte esterna di un’ansa: spesso si nota dalla corrosione delle sponde in quei punti. Verso la sponda interna, invece, la corrente si annulla. Ed è lì che è più sicuro fare il bagno».

Capitolo malori.

«Spesso innescano questo tipo di incidenti, ma non c’è solo la congestione, che si può evitare aspettando un paio d’ore dopo aver mangiato. È pericoloso pure il malore da shock termico: ci si immerge di colpo nell’acqua fredda, dopo esser stati a lungo sotto il sole, e si possono anche perdere i sensi».

Diamo qualche consiglio ai ‘bagnanti’ dei fiumi...

«Prima del bagno meglio fare una piccola ricognizione e scegliere un punto senza troppa corrente, ostacoli o saliscendi. Bagnarsi polsi, caviglie, testa e collo prima di immergersi. Non perdere mai di vista i bambini. Evitare tuffi dai manufatti, perché non sappiamo mai cosa c’è sott’acqua, e di gettarsi vestiti, perché gli abiti impediscono i movimenti. Evitare bevande fredde e alcolici e, in caso di emergenza, se si tenta di salvare qualcuno è meglio essere consapevoli delle proprie capacità. Altrimenti si annega in due».