Addio mare per 5 famiglie modenesi: casa a Forte dei Marmi confiscata

Il costruttore è accusato di lottizzazione abusiva, falso e truffa

I finanzieri nella casa confiscata

I finanzieri nella casa confiscata

Modena, 21 agosto 2014 - ESTATE rovinata a Forte dei Marmi per cinque famiglie modenesi, e non certo per il maltempo. La ragione? Appena dopo Ferragosto si sono viste recapitare l’annuncio della confisca dell’appartamento delle vacanze sul lungomare. E con i sogni sono andati in fumo anche centinaia di migliaia di euro, frutto dei sacrifici di una vita.

La missiva del Municipio di Massa è arrivata nelle cassette postali nei giorni scorsi. Il contenuto è una determina firmata dalla dirigente Luisa Luppi che annuncia come «le unità immobiliari facenti parte del complesso ‘Doria’ saranno acquisite di diritto al patrimonio disponibile del Comune». Una doccia fredda per i modenesi. Fino all’ultimo hanno sperato che la vicenda, dai lunghi e pesanti strascichi giudiziari, potesse avere un lieto fine. O almeno non così nero. Ma così non è stato. E la ragione va ricercata negli anni passati.

Lo stabile, che sorge in località Poveromo, è infatti da sempre classificato come Rta: residenza turistico alberghiera, cioè un cosiddetto residence. Nel 1994 i proprietari hanno ottenuto una concessione edilizia per ristrutturarlo con finalità turistico ricettive.

Dodici anni dopo il Comune si è però accorto che qualcosa - di grosso - non andava. E ha emesso ordinanze per la demolizione di opere edilizie considerate abusive e per il ripristino della destinazione ricettiva.

L’IMMOBILE coi lavori avrebbe infatti subito un cambio di destinazione d’uso, con frazionamento in una trentina singole unità immobiliari molte delle quali accatastate in categoria A2 (civile abitazione) e non in D2 (struttura ricettiva).

Ma nel frattempo gli appartamenti sono stati venduti a cittadini provenienti da diverse parti d’Italia, per un giro d’affari che supererebbe i 3 milioni di euro. Oltre a Modena, figurano nella lista delle città di provenienza anche Reggio, Parma, Firenze, Milano, e addirittura Aachen (Germania).

TUTTI gli acquirenti erano - forse - sicuri di possedere una casa al mare e non una ‘quota’ di un albergo. Ma il convincimento non è servito loro per salvare alloggio e soldi usati per comprarlo.

I primi concreti ‘segnali’ ai nuovi proprietari della piega che stava prendendo la vicenda sono arrivati il 13 ottobre 2008. Quel giorno, di buon mattino, la Guardia di Finanza ha apposto i sigilli all’immobile in esecuzione del sequestro preventivo chiesto dalla Procura di Massa per «cambiamento della destinazione d’uso, da struttura ricettiva a condominio di abitazione civile». Una ipotesi di reato che la Cassazione penale equipara alla lottizzazione abusiva, per cui è prevista appunto la sanzione della confisca.

DIVERSI poi gli indagati. E pesanti le ipotesi di reato: lottizzazione abusiva, truffa, in alcuni casi anche falso. Nel mirino, oltre ai primi proprietari, sono finite anche le società che hanno effettuato i lavori di trasformazione e le agenzie che hanno curato la compravendita. Al vaglio anche diverse posizioni degli acquirenti: a seconda del contratto sottoscritto sono stati ritenuti o corresponsabili dei reati contestati o vittime di truffa.

Molti di loro hanno poi dimostrato la loro ‘innocenza’ e si sono costituiti parte civile.

Tra rinvii, colpi di scena e tentativi (a vuoto) di accordo tra acquirenti e Comune, ora la vicenda pare essere arrivata al capolinea.

Gli appartamenti dell’immobile saranno presto acquisiti di diritto al patrimonio disponibile del Comune. E se gli ex proprietari vorranno andare in vacanza a Forte dei Marmi dovranno pagarsi una stanza in hotel.