Fratelli morti, vicini increduli. "I Delfini? Cordiali e disponibili"

Chi conosceva i due medici fatica a capacitarsi della tragedia che si è consumata nell’appartamento di Rua Muro

Modena, i fratelli Delfini sono stati trovati morti in casa (Foto Fiocchi)

Modena, i fratelli Delfini sono stati trovati morti in casa (Foto Fiocchi)

Modena, 24 maggio 2016 - «Persone molto chiuse, che conducevano una vita estremamente riservata». Così i vicini di casa e i negozianti di Rua Muro 21 descrivono i fratelli Giulio e Paolo Delfini.

«Ho visto le finestre chiuse alle 7.10 e mi sono insospettita perchè di solito le aprono prima», inizia a spiegare la vicina Vanna Loschi. Li ricorda «sempre insieme, ovunque. Erano taciturni, specialmente Paolo. A volte per non parlare faceva solo un cenno della mano, ma non era scortese. Conducevano una vita un po’ così, erano sempre soli, si fidavano poco degli altri. Ormai si erano isolati dal mondo esterno ma a loro andava bene così: era una loro precisa scelta».

A inizio anno avevano comprato la tabaccheria gestita da Fausto Rubizani: «Conoscevo Giulio, una persona davvero molto buona e disponibile. I rapporti erano molto formali, l’ultima volta che li ho visti è stata venerdì, poi più niente. E ora la notizia di questa tragedia...».

«Mi pare davvero incredibile: ero convinto fossero nella loro casa sulla riviera adriatica» commenta Mauro Serapini, il cui negozio di apparecchi acustici confina proprio con l’ingresso dell’abitazione dei fratelli. E chiede «se davvero sono morti entrambi: mi pare davvero impossibile. E poi quale è la causa? Il gas? Qui si sente spesso una puzza che mi preoccupa...».

Nicolò Flacio abita nello stesso palazzo dei Delfini. «Li ho sempre trovati molto cordiali e disponibili - spiega incredulo -: tempo fa sono stato invitato nella loro abitazione, davvero molto bella e arredata con gusto».

Ieri mattina è uscito di casa «e non ho notato nulla di strano: quando sono rientrato ho visto tanta polizia e mi sono allarmato. Quando ho saputo quello che era successo non ci volevo credere, e anche ora mi pare tutto così irreale..».

Mirella Bertacchini ha un piccolo negozio da sarta proprio all’ingresso della strada: «Li conosco da almento 20 anni. Hanno portato qui alcuni pantaloni da sistemare, ma non parlavano molto anche se i modi erano sempre garbati».

«Erano davvera brava gente - conclude con un sospiro -, certo molto riservata. Paolo era malato di cuore da tempo e Giulio gli era sempre vicino. Erano due fratelli molto uniti, specialmente dopo la morte della madre. Non mi pare possibile non ci siano più».