La Freni: "Lascio il Cubec, ma per i miei allievi ci sarò sempre"

Dopo lo strappo con la scuola di bel canto, il soprano tranquillizza soprattutto i giovani talenti che si erano affidati a lei

Il soprano Mirella Freni

Il soprano Mirella Freni

Modena, 7 ottobre 2015 - «Per i miei ragazzi io ci sarò sempre. E se loro avranno bisogno di me, li accoglierò qui a casa mia per prepararsi». Il giorno dopo il sonoro ‘strappo’ con il Cubec, presso cui ha insegnato per più di 12 anni, Mirella Freni appare amareggiata ma anche grintosa nel suo carattere modenese. Dire addio a quella scuola non è stata una decisione facile, soprattutto perché in questi anni vi si è dedicata sempre con senso di responsabilità e affetto verso i giovani artisti che si affacciano alla carriera internazionale: «Adesso stanno cantando ovunque: sono felice per loro, e spero di averli accompagnati», dice il soprano.

Mirella Freni non intende attizzare la polemica e non vuole aggiungere altro alle parole che ha distillato nella nota diffusa lunedì, quella in cui ha annunciato di avere interrotto ogni collaborazione con la cooperativa Musica e Servizio, presieduta da Michele Montanari che ha gestito l’accademia di bel canto fin dalla sua nascita a Vignola.

Mirella Freni infatti non è mai stata la ‘titolare’ dell’accademia: lei ne era la docente illustre, la stella e anche l’immagine, ma l’organizzazione era affidata alla cooperativa, a cui infatti andavano i finanziamenti per i progetti artistici. La rottura fra Mirella Freni e Michele Montanari è avvenuta ufficialmente per «insormontabili divergenze sulla programmazione artistica». La cantante non dice di più, ma sembra di capire che i margini per una riconciliazione fossero e siano molto difficili: i dissapori sono iniziati mesi fa, anche se sono divenuti pubblici l’altro giorno.

La rottura con il Cubec non significa comunque che Mirella abbia detto addio all’insegnamento. «Amo insegnare. In questi anni ho avuto offerte da tutto il mondo. Avrebbero fatto ponti d’oro purché andassi da loro, ma ho voluto rimanere legata alla mia città – ribadisce, come aveva già fatto in altre occasioni –. I miei ragazzi mi hanno scritto lettere bellissime, mi hanno chiesto di continuare a seguirli e di sicuro non voglio abbandonarli. Loro sanno che la mia porta è aperta: quando avranno bisogno dei miei consigli, li accoglierò da me».

E’ chiaro comunque che il caso non può chiudersi con un ‘arrivederci e grazie’. «Occorre ricreare le condizioni perché Mirella Freni possa proseguire la sua attività presso la sua scuola», ha detto già l’altro ieri Andrea Landi, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Modena. Dove potrebbe tenere le sue lezioni: al teatro Comunale o in un’altra sede? E in che forma? Master, corso, laboratorio teatrale? Tutte domande molto aperte. Ieri se ne è parlato anche in Giunta comunale, e anche dal Municipio arriva lo stesso messaggio: «Si lavora per costruire le condizioni perché la Freni continui a insegnare a Modena». La città del bel canto non può permettersi una stecca.