Benzinaio sotto assedio: 3 furti in 5 mesi

«L’assicurazione non mi copre più, forse lascio»

Il frame della videosorveglianza che immortala un ladro in azione nel distributore

Il frame della videosorveglianza che immortala un ladro in azione nel distributore

Modena, 26 maggio 2015  – SI sono intrufolati dalla finestra, in pochi minuti si sono diretti al bancone razziando pacchetti di sigarette e soldi: bottino finale circa 5mila euro. E’ disperato Alessandro Catania, gestore del distributore Ip all’altezza del chilometro 17 della Sassuolo-Modena, all’altezza di Ponte Fossa a Formigine: quello che ha subito nella notte tra venerdì e sabato è il furto numero 9 in cinque anni e il terzo in cinque mesi. «Non so più cosa fare, sto pensando di lasciare l’attività». 

Anche perché nel frattempo la stessa assicurazione lo ha abbandonato – troppi episodi, è diventato un cliente insostenibile in pratica – mentre ormai se si rivolge ad altri, i preventivi per le altre polizze non scendono mai sotto i 3mila euro laddove prima si aggiravano attorno ai 1000 euro. «Mi rendo che le forze dell’ordine sono poche per coprire un territorio che da Formigine va fino a Sassuolo, i distributori lungo la tangenziale sono esposti e non si può far nulla». I sistemi antifurto costano, la vigilanza privata può essere una soluzione, ma non è detto che si trovi al posto giusto al momento giusto. Insomma è un bel problema.

Intanto dalle immagini del circuito interno si vedono i due ladri che, a volto semi-coperto da una calzamaglia, attorno alle 3 del mattino arrivano in macchina e forzano la finestra. Una volta dentro, uno dei due svuota gli espositori delle sigarette per un valore complessivo di 4.500 euro e poi si dirige alla casa, dove c’erano 500 euro in contanti. Fortunatamente i Gratta e vinci erano invece custoditi in cassaforte e non sono stati toccati.

Catania ha annotato la targa, mostra i video alle forze dell’ordine, sperando che qualcosa succeda. Altre volte sempre lo stesso distributore era stato oggetto di ‘visite’ all’autolavaggio, dove è stata razziata la cassa e gli stessi self service.

«Ma io mi chiedo, se dovessero sulla tangenziale rubare il gasolio, chi lo paga dopo? La gente non sa che per ogni 1500 litri di carburante il nostro ricavo netto è solo di 30 euro. Ho scelto di fare questo lavoro – riflette Catania – ma non pensavo di dover subire queste angherie. La situazione è ormai fuori controllo».

Sullo stradone in passato quasi tutti i gestori hanno avuto da raccontare episodi di questo tipo. Si repira un clima di disagio e di paura per le ingenti perdite economiche.