Summit in Prefettura dopo furto Guercino, aumentare la sorveglianza

E’ stato predisposto anche un piano per dotare tutte le chiese con sistemi anti intrusione e di allarme

La chiesa dove è stato rubato il quadro del Guercino

La chiesa dove è stato rubato il quadro del Guercino

Modena, 28 agosto 2014 - Presieduta del prefetto di Modena, Michele di Bari, si è svolta questa mattina la riunione dedicata alla tutela delle opere d’arte custodite nelle chiese del Modenese, programmata dopo il furto del dipinto del Guercino a San Vincenzo, ed in considerazione della recrudescenza di episodi di furto di quadri ed oggetti sacri. All'incontro, oltre ai vertici delle forze di polizia, hanno partecipato il sindaco Muzzarelli, il procuratore Vito Zincani, l’assessore provinciale Daniela Sirotti Mattioli, il Vicario generale della Arcidiocesi di Modena, monsignor Giacomo Morandi e il Soprintendente ai Beni Artistici e Storici di Modena Stefano Casciu.

Da parte di ciascuno è stata condivisa la necessità assoluta di elaborare comuni strategie sinergiche finalizzate a una più efficace tutela del ricchissimo patrimonio storico artistico presente nelle chiese, soggetto alla minaccia di malviventi senza scrupoli che, come nel caso del furto del Guercino, lasciano supporre l’esistenza di una committenza di alto livello che opera sul mercato illegale di opere d’arte. Zincani ha fatto il punto sulle indagini finalizzate al recupero della preziosa tela del Barbieri che vengono condotte attivissimamente da parte della polizia in stretta collaborazione con il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei carabinieri. Il sindaco di Modena ha dato atto con apprezzamento dell’impegno immediatamente profuso dalle forze di polizia e dalla magistratura per individuare tutti gli elementi utili all'identificazione degli autori ed al ritrovamento del dipinto.

Muzzarelli ha anche annunciato che da parte dell’amministrazione comunale è stato predisposto un piano per dotare tutte le chiese di proprietà municipale con sistemi anti intrusione e di allarme, o adeguare quelli esistenti, all’indomani del completamento degli interventi di ripristino in atto per i danni causati dal terremoto del 2012 e della riapertura al culto. Successivamente è stata presa in esame la situazione generale delle Chiese della provincia e dei beni in essa ospitati, sulla base di una relazione fornita dal Soprintendente Stefano Casciu che, nel suo intervento, ha evidenziato, in diversi edifici, la presenza di efficienti sistemi di difesa passiva, come allarmi o telecamere, mentre, per altri casi, ha segnalato la totale assenza di essi ovvero la loro temporanea disattivazione per motivi diversi, circostanza che, indubbiamente, espone i plessi monumentali a possibili ulteriori aggressioni. Detti edifici, che soltanto nell’ambito dell’Arcidiocesi di Modena ammontano a oltre 400, risultano particolarmente esposti rispetto ai consueti spazi espositivi, anche a causa dell’assenza di personale di vigilanza. 

Il Prefetto Michele di Bari, preso atto degli interventi, ha ribadito le sollecitazioni ai responsabili delle forze dell'ordine, affinché i dipendenti operatori impegnati nel dispositivo di controllo coordinato del territorio, dedichino massima attenzione a tali obiettivi nella quotidiana attività di pattugliamento di Modena e provincia Nel prendere atto con soddisfazione della volontà del Comune di Modena di rafforzare le misure di difesa delle chiese di proprietà, il prefetto ha quindi auspicato che il progetto abbia sollecita realizzazione per rafforzare il complessivo dispositivo di protezione. Inoltre il prefetto ha auspicato uno stabile rapporto di dialogo ed di interazione tra l’Arcidiocesi e la Soprintendenza.