Rubato un altro quadro d'autore: sparito un Cascella di valore

Baggiovara, colpo da un antiquario dopo il clamoroso furto del Guercino dalla chiesa di San Vincenzo

Il pittore Michele Cascella

Il pittore Michele Cascella

Modena, 19 agosto 2014 - E’ incredibile eppure un altro furto d’arte ha colpito Modena a una settimana dalla sparizione del Guercino dalla chiesa di San Vincenzo (FOTO - VIDEO). Un colpo è stato scoperto ieri sera da un intenditore a cui sarebbero stati sottratti due quadri d’autore. Siamo a Baggiovara, nella proprietà di un facoltoso modenese, un amante d’arte: sarebbe sparita un’opera attribuita a Michele Cascella, pittore e paesaggista crepuscolare del Novecento, dal grande valore commerciale (Silvio Berlusconi è uno dei suoi più grandi collezionisti). La polizia è arrivata in serata in via Cavezzo, dove l’antiquario gestisce la sua attività. Dalle prime indiscrezioni, sembra che lo stesso avesse invitato tempo fa alcuni esperti privati per valutare i quadri, in vista di una compravendita. Cascella è stato più volte imitato e va accertata l’autenticità dell’opera trafugata. Sul posto è arrivata subito la squadra mobile, che ha avviato le prime indagini, che a questo punto vanno ad aggiungersi a quelle relative alla sparizione della ‘Madonna con i santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo’ del Guercino, trafugata dalla chiesa di corso Canalgrande. I due furti sono collegati? Importante stabilire a quando risale la sparizione dei due quadri a casa del collezionista di Baggiovara.  A proposito del furto della tela del Guercino, il procuratore capo Vito Zincani aveva detto ieri mattina: «E’ un’indagine molto difficile, per la quale abbiamo attivato tutti i canali investigativi. Il riserbo sul lavoro degli inquirenti, in un caso come questo, è massimo. E’ ovvio che abbiamo già acquisito le immagini delle telecamere e che vengono analizzate — spiega — si ipotizza un committente, la tela come noto era stata portata alla mostra alla Venaria reale di Torino. Sul valore del capolavoro non si discute, è universalmente riconosciuto, e proprio questo ‘qualifica’ il reato. Il timore è che il quadro (datato 1639, ndr) possa essere smembrato, fatto a pezzi e rivenduto in parti. In altri casi le opere trafugate sono state custodite anche per decenni in caveau, e poi ritrovate quando le indagini erano su un binario morto. La speranza è che la tela sia custodita in buone condizioni. I nostri sforzi investigativi sono orientati al ritrovamento del quadro». L’ipotesi di reato è furto aggravato. E in relazione all’omessa custodia dell’opera, che non era protetta da allarme, emerge qualche responsabilità? «Il reato su cui indaghiamo è furto — puntualizza Zincani — quando avremo trovato gli autori del furto, si potrà forse parlare di omesso controllo, ma per ora cerchiamo i ladri».  Tra le ipotesi, il procuratore capo non esclude il crimine organizzato, inteso non tanto come mafia ma come una banda criminale di alto spessore: in questo caso ci si potrebbe aspettare perfino una richiesta estorsiva che sia la polizia di Modena sia i carabinieri del nucleo tutela patrimonio artistico dicono di non avere ricevuto. Più probabile, però, che l’opera sia destinata a un committente del sud-est asiatico, a qualche russo o arabo. L’inchiesta si focalizza su un mercato di nicchia, ben noto ai carabinieri che tutelano le opere d’arte. Il Guercino potrebbe essere ovunque nel mondo. Ora però la caccia si moltiplica: sarebebro tre i quadri spariti in una settimana.