Colpo del secolo nella chiesa di San Vincenzo, rubato un Guercino

I ladri probabilmente erano nascosti all’interno del pulpito. Sgarbi: "Vale 6 milioni, grave l'assenza di un sistema d'allarme". La Soprintendenza: "La custodia è della Curia" FOTO: il dipinto VIDEO: il sopralluogo

Guercino, Madonna con i santi Giovanni evangelista e Gregorio taumaturgo

Guercino, Madonna con i santi Giovanni evangelista e Gregorio taumaturgo

Modena, 13 agosto 2014 - Forse si sono nascosti all'interno del pulpito. Forse sono entrati la notte. La certezza è che hanno fatto il colpo del secolo; sono riusciti a portarsi via una tela del Guercino di valore inestimabile. La tela, Madonna con i santi Giovanni evangelista e Gregorio taumaturgo, olio su tela 293x184,5 centimetri, era custodita nella chiesa di San Vincenzo, in corso Canalgrande, a pochi passi dal tribunale.

Ad accogersi del furto, stamattina, è stato il parroco, don Gianni Gherardi (vittima di una rapina solo qualche giorno fa), che, a bordo di un taxi, stava passando d'innannzi all'edificio religioso. La polizia sta ora indagando per ricostruire le possibili mosse dei ladri professionisti, che hanno messo a segno il clamoroso furto. Il quadro era stato in mostra, per un paio di mesi, fino allo scorso 10 luglio, alla Venaria di Torino dove c'era una mostra sugli Estensi:da quando c'e' il parroco, l'unica volta in cui era uscito.

Il racconto del parroco

"Ho scoperto questa mattina la porta della chiesa aperta, che non doveva essere. E' un quadro di grandi dimensioni che per essere trafugato ha bisogno di una certa organizzazione. Intanto la porta non era stata forzata: nella chiesa non si entra facilmente (c'e' solo una entrata sul retro che era chiusa), e la chiesa viene aperta solo la domenica per la Messa. Per fare un furto di questo genere bisogna aver architettato la presenza di qualcuno nella chiesa chiusa; bisogna aver tolto il quadro, che e' di grandi dimensioni, dall'altare, aver avuto un camion fuori dalla porta, che altro non puo' essere che l'entrata principale. Occorre insomma una certa organizzazione anche perche' la chiesa si trova a fianco del tribunale, sorvegliato giorno e notte".

La Soprintendenza: "La custodia è della Curia"

"E' un momento drammatico. Siamo impegnati con il Nucleo Tutela patrimonio storico e artistico dei carabinieri e non possiamo parlare molto. Ma e' chiaro che ci sono problemi enormi di economia e di risorse per tutelare l'immenso patrimonio artistico del nostro territorio. Magari avessimo le risorse per mettere l'allarme ovunque". Cosi' una funzionaria della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Modena e Reggio Emilia. Dicendo di parlare anche a nome del Soprintendente, Stefano Casciu, il funzionario spiega: "Il nostro compito principale e' la tutela dei beni. Non sempre i nostri suggerimenti vengono seguiti. Posso dire che il Guercino in questione era in una parrocchia e dunque in custodia alla Curia. Non c'era allarme, ed e' buona norma che in assenza di allarme i luoghi di custodia siano chiusi. La parrocchia era chiusa, in effetti. Purtroppo i malviventi sono piu' veloci di noi e sono capaci di tutto. Ma ripeto, mettere sotto tutela tutte le opere d'arte presenti e' un compito al di sopra delle nostre possibilita' economiche".

Sgarbi: "Quel dipinto vale 6 milioni"

E' una "pala d'altare con un San Gregorio meravigliosamente abbigliato, un'opera monumentale della prima maturita' dell'artista" che puo' valere "tra i 5 e i 6 milioni di euro" il dipinto del Guercino rubato dalla chiesa di San Vincenzo a Modena. Lo sottolinea Vittorio Sgarbi, che commenta il clamoroso furto e punta il dito sulle istituzioni alle quali attribuisce una "responsabilita' grave": "In quella chiesa non c'era un sistema d'allarme - sottolinea -: come e' possibile che la soprintendenza abbia permesso che un'opera cosi' preziosa rimanesse li' senza sicurezze?". Un furto clamoroso, fa notare il critico ferrarese, ma anche inspiegabile, giacche' si tratta di un'opera praticamente invendibile, "non ci puo' essere un committente, nessun museo e nessun privato la comprerebbe mai" aggiunge, "secondo me questo furto puo' essere solo opera di una banda di stranieri inconsapevoli, gente che non sa nulla delle leggi di mercato e che forse pensa di chiedere un riscatto" Sgarbi riferisce di aver parlato con gli inquirenti. "Spero che si diano da fare e lo ritrovino - conclude - anche se il furto e' avvenuto di notte e' veramente difficile che nessuno li abbia visti".