Martedì 23 Aprile 2024

Choc 'ndrangheta, documenti truccati e subappalti. Aggirata per anni la white list

Ecco i trucchi di Bianchini, appoggiato dal tecnico comunale

Augusto Bianchini con la moglie Bruna Braga e il figlio Alessandro (foto Fiocchi)

Augusto Bianchini con la moglie Bruna Braga e il figlio Alessandro (foto Fiocchi)

Modena, 30 gennaio 2015 - Esclusa dalla white list, l’elenco prefettizio delle imprese pulite ammesse a lavorare negli appalti pubblici della ricostruzione post sisma, la Bianchini Costruzioni continuò a lavorare per il Comune di Finale Emilia. I «rimedi» per aggirare l’ostacolo sono spiegati dal giudice Alberto Ziroldi nell’ordinanza con cui arresta Augusto Bianchini, l’imprenditore 62enne di San Felice titolare dell’omonima azienda ora in concordato liquidatorio. E’ finito in manette per concorso esterno in associazione mafiosa per la sua stretta collaborazione con Michele Bolognino, pure lui in carcere, ritenuto capozona della cosca Grande Aracri per l’Emilia. L’operazione ‘Aemilia’ dei carabinieri, coordinata dal pm della Dda di Bologna Marco Mescolini, mercoledì ha portato a 118 arresti tra Reggio Emilia, Modena, Parma e Piacenza metà dei quali per associazione di stampo mafioso. Sono state scoperchiate le attività illecite della ’ndrangheta in Emilia: estorsioni, usura, riciclaggio dei soldi della cosca attraverso false fatturazioni e gioco d’azzardo, e il grande ‘affare’ della ricostruzione post terremoto.

E’ qui che si inserisce la Bianchini Costruzioni. Ai domiciliari per false fatturazioni, estorsione e reati ambientali con l’aggravante del metodo mafioso, sono finiti anche il figlio di Bianchini, Alessandro, e la moglie Bruna Braga. Avrebbero contribuito ad aggirare la white list. Ma come?

Dopo lo scandalo amianto (si scoprì che i lavori effettuati dalla Bianchini nel cratere sismico erano contaminati da eternit) il 18 giugno 2013 l’azienda non viene ammessa alla white list. Augusto Bianchini cerca quindi una soluzione per non perdere l’occasione di lavorare nelle zone rosse. Tutte le persone con le quali parlo dicono che conviene chiudere la ditta e aprirne un’altra. Ci sarà un motivo. Un’azienda per poter prendere (gli appalti, ndr) deve essere attiva da 5 anni, dice Augusto Bianchini intercettato. Da un lato l’imprenditore fa ricorso contro l’esclusione dalla lista prefettizia (che perderà) e dall’altra concretizza il progetto di costituire una nuova impresa, la Ios Costruzioni, da intestare al figlio Alessandro.

Ed è qui che si focalizzano gli inquirenti. L’analisi dei lavoratori assunti alla Ios dimostra che sono per la maggior parte gli stessi precedentemente impiegati nella ditta del padre, di cui la nuova azienda prende l’intera eredità, compresi i favoritismi del capo ufficio Lavori pubblici del Comune di Finale, Giulio Gerrini, finito ai domiciliari per abuso d’ufficio. Malgrado la Ios esistesse da due giorni, aveva già acquisito 7 appalti pubblici dal Comune per 141mila euro. Non solo, la Ios non possiede, per i carabinieri, le caratteristiche per poter partecipare agli appalti: anzianità di 5 anni, certificazione Soa per lavori di una certa entità e iscrizione alla White list.

Malgrado le denunce di alcuni consiglieri comunali di Lega e Forza Italia, il tecnico Gerrini affidava lavori ad aziende non iscritte all’elenco della prefettura, prima fra tutte Bianchini e Ios. Se magari non li vinci direttamente tu (gli appalti, ndr) non mi dispiacerebbe, poi oh vediamo, insomma, dice intercettato Gerrini ad Augusto Bianchini consigliandogli di prendere lavori in subappalto per essere meno esposto. Un escamotage per partecipare alla ricostruzione in modo più discreto pur non avendo i requisiti. Irregolare sarebbe per esempio l’appalto relativo all’urbanizzazione di via Rovere a Finale, dove sarebbero sorti gli edifici municipali temporanei.

Bianchini lavorava in subappalto per Lami Costruzioni anche dopo l’esclusione dalla white list, come denunciato dal consigliere della Lega Maurizio Boetti. Gerrini rispose al politico che era la procedura, per permettere all’impresa di chiudere il cantiere e ammettendo quindi che i lavori non erano conclusi. Ma poi il documento fiscale emesso da Bianchini è stato datato 12 giugno 2013, cioè prima che l’azienda fosse esclusa dalla lista. «Tale disegno – scrive il giudice – ha tenuto al riparo la Bianchini dai pericoli di una possibile sovraesposizione salvo poi garantire l’intervento di Gerrini al momento di consentire alla società di incassare». 

Bianchini avrebbe ottenuto anche appalti diretti - seppur esclusa dalla white list per i suoi rapporti con Bolognino - come il ripristino del campo Robinson e dell’impianto sportivo di via Montegrappa. Ieri l’avvocato dei Bianchini, Simone Bonfante, ha visto Alessandro detenuto ai domiciliari: «E’ sconvolto e provato per l’arresto e per il padre in carcere. Non si aspettava tutto ciò».