Tangenti al Policlinico, ecco le intercettazioni choc

Inchiesta sugli appalti, nelle telefonate l’ex dg Cencetti esprimeva il timore per la fine del sistema che affidava i lavori alle cooperative amiche

Al vertice del sistema di tangenti si sarebbe stato l’ex direttore generale, Stefano Cencetti

Al vertice del sistema di tangenti si sarebbe stato l’ex direttore generale, Stefano Cencetti

Modena, 5 maggio 2016 – Dirigenti dell’azienda ospedaliero universitaria Policlinico di Modena e le più importanti cooperative di costruzioni dell’Emilia Romagna, assieme a una galassia di piccole cooperative e aziende edili, per un totale di 67 indagati tra persone fisiche e società. La più grossa inchiesta giudiziaria sugli appalti nella sanità modenese si è conclusa nei mesi scorsi e dalla Procura stanno per arrivare le richieste di rinvio a giudizio per accuse che vanno dall’abuso d’ufficio alla corruzione fino alla turbata libertà degli incanti.

Tra gli indagati spicca l’ex dirigente del policlinico Stefano Cencetti e il gotha del mondo cooperativo regionale, in primis il colosso C.C.C di Bologna, la Cpl di Concordia (il cui presidente Roberto Casari è già nei guai per appalti in Campania) la Cmb di Carpi, altro colosso che sta realizzando l’ultimo lotto dell’autostrada Salerno Reggio-Calabria. Secondo i carabinieri del Nas di Parma, tra i 2007 e il 2011 avrebbe operato un sistema criminale per assegnare appalti, legati a lavori di ristrutturazione o manutenzione dell’ospedale Policlinico, senza regolare gara ma con affidamenti diretti illegittimi sia per il tipo di lavoro che per gli importi. Appalti milionari che Cencetti, ritenuto deus ex machina del sistema, avrebbe pilotato per spartire le commesse alle coop. Le quali, in cambio, gli avrebbero pagato tangenti sottoforma di sponsorizzazioni a eventi organizzate da onlus e società mediche a lui riconducibili.

 

L’ospedale come una vacca da mungere in ogni angolo dei suoi corridoi per dare da mangiare alle cooperative di costruzioni affamate di appalti. In cambio di corpose tangenti, naturalmente. É una vera e propria associazione a delinquere quella ipotizzata nell’indagine dei carabinieri del Nas di Parma sugli appalti per i lavori al Policlinico di Modena. A giorni la Procura invierà le richieste di rinvio a giudizio supportate da decine di pagine di intercettazioni, telefoniche e ambientali. Pagine in cui i carabinieri ricostruiscono un sistema criminale che tra il 2007 e il 2011 avrebbe gestito appalti milionari in modo illegale, affidando i lavori in forma diretta, senza passare da una regolare gara.

Un sistema in cui i vertici del Pd provinciale e regionale non entrano come indagati ma delineano i confini entro cui vengono assegnati i dirigenti nella sanità, con precise direttive. Al vertice del sistema Stefano Cencetti, dirigente dell’azienda ospedaliera, che avrebbe pilotato gli appalti per anni decidendo come spartire le commesse in accordo con i dirigenti di C,C.C , Cmb di Carpi, Cpl di Concordia.

Il bubbone scoppia quando la Regione, a febbraio 2012, chiede a Cencetti di dimettersi prima della naturale scadenza del mandato. Cencetti va su tutte le furie e contatta i dirigenti delle cooperative, che hanno già svolto lavori al Policlinico per centinaia di migliaia di euro, annunciando la sua imminente dipartita. Nei dialoghi si legge il timore per la fine di un sistema di cui Cencetti dice di sentirsi parte. Parlando con un collaboratore dice: «A questo punto c’è un grosso problema, perché si sono inc.... tanto per essere chiaro, i grossi supporti economici che esistono qua perché i soldi che gli ha portato il Policlinico in maniera trasparente...».

Cencetti chiama subito Giorgio Benedetti, all’epoca procuratore del C.C.C e indagato. «Ma sai.. da parte mia io sono assolutamente, io ti ho detto, io sono fedele al sistema...». Riferisce inoltre una frase che gli avrebbe detto l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Lusenti, non indagato. «La valutazione nei tuoi confronti è assolutamente positiva tanto che adesso dobbiamo concordare comunque un nuovo incarico perché tu sei funzionale al sistema... non vogliamo perderti».

A poche settimane dalle dimissioni Cencetti andrà a ricoprire un ruolo sempre dirigenziale per conto della Regione ma nel settore tecnologie e biomedicale, attraverso un bando, indetto dalla Ausl di Piacenza, che secondo i carabinieri sarebbe stato palesemente truccato.