Mercoledì 24 Aprile 2024

‘La Rondine’ al Comunale: magnifico Marsiglia, sopra le righe la direzione

La recensione dello spettacolo andato in scena sabato e domenica. Era la prima volta che l’opera ‘leggera’ di Puccini veniva rappresentata a Modena

Una scena de ‘La Rondine’

Una scena de ‘La Rondine’

Modena, lunedì 1 dicembre 2014 - ‘La mi’ Rondine’ la chiamava con affetto Puccini, legato più che mai alla sua opera minore che non riusciva a spiccare il volo. ‘Un’opera piccola, leggera – diceva lo stesso compositore – sentimentale e un poco comica, ma simpatica, allegra e cantabile’.

Se i primi due atti sono di una bellezza rara, paragonabile ai suoi altri lavori più conosciuti, con meraviglie orchestrali di assoluta finezza tra valzer spumeggianti e ballabili gioiosi, zoppicante teatralmente risulta purtroppo il terzo atto. Puccini stesso lo sapeva bene e ci mise mano variando il finale dove, in maniera più efficace, Ruggero non viene lasciato, ma lascia Magda una volta scoperto il suo passato da cortigiana; peccato non averlo visto anche sul palcoscenico del Comunale dove si è scelta la prima versione, quella del 1917.

In stile liberty e scevro da inutili fronzoli l’allestimento del Teatro di Lucca firmato da Gino Zampieri ambientato negli anni della composizione, ma anche privo di particolari momenti registici peculiari; raffinati ed eleganti i costumi di Rosanna Monti. Spesso sopra le righe la direzione di Massimiliano Stefanelli alla guida di una distratta e poco partecipativa Orchestra della Toscana (quando si ascoltano altri ensamble regionali ci si rende conto di quanto sia preparata la nostra Emilia-Romagna).

Magnifico il Prunier di Francesco Marsiglia; vero che giocava in casa in quanto allievo del Cubec, ma cesellare ogni parola, ogni verso con tale ricchezza di notazioni espressive risulta degno del miglior teatro lirico. Assai meno efficaci invece i due protagonisti, Magda e Ruggero, rispettivamente interpretati da Maria Luigia Borsi e Salvatore Cordella. Applausi di stima a fine spettacolo.