Comprensivi: la giunta prende tempo, ma non si placano i malumori

Il comitato genitori delle Lanfranco: «Il piano va fermato per almeno un anno, altrimenti diventa un pasticcio»

Sono oltre 1.500 le firme raccolte dai genitori delle Lanfranco e del Comprensivo 3

Sono oltre 1.500 le firme raccolte dai genitori delle Lanfranco e del Comprensivo 3

Modena, 26 novembre 2015 – Andare avanti con il piano della suddivisione in istitui comprensivi: si partirà a settembre. Ma sui comprensivi oggetto di discussione (trasloco di parte delle Lanfranco alle Mattarella e caso San Damaso), ci si prenderà ancora un po’ di tempo per valutare come procedere. Due o tre mesi di discussioni e approfondimenti, poi si vedrà. Una soluzione che non piace al comitato dei genitori nati in seguito alle contestazioni alle scuole Lanfranco.

«Prima di tutto – sottolinea il presidente del comitato Gianmarco Dalpane – tre mesi di tempo significa arrivare a febbraio, periodo in cui si iscrivono i figli alle medie. I tempi sarebbero troppo stretti per le famiglie. E in ogni caso mi sembra che si aggiunga un pasticcio a un altro pasticcio. Il piano va rivisto e ripensato nella sua intierezza e rimandato in toto di dodici mesi. Non ha senso – continua Dalpane – andare avanti con la suddivisione tenendo fermi solamente due casi su cui ci sono state proteste: è molto più difficile trovare soluzioni adeguate».

Secono i genitori il Comune sta solamente cercando di prendere tempo: «Temo che si vogliano solo far sopire le polemiche per poi far passare il piano tra tre mesi senza colpo ferire. Quella prospettata è una soluzione – spiega Dalpane – che rappresenta una via di mezzo che alla fine non accontenta nessuno. Evidentemente vogliono mettere a tacere l’opinione pubblica dandosi tre mesi in più di tempo. Ma tra tre mesi le proteste riprenderanno esattamente come ora».

Insomma, secondo i genitori occorre stoppare tutto per un anno: «In questo modo – spiega il presidente del comitato – le Mattarella saranno pronte, si avrà un quadro molto più preciso sugli insegnanti, nel senso che si saprà esattamente chi accetta il trasferimento dalle Lanfranco e chi no. Poi si completerà una proposta di offerta formativa. E mi auguro che non ci siano liste di trasferimento obbligatorie per gli insegnanti. Solo allora – conclude Dalpane – si potrà procedere a un tentativo di riforma complessiva».