Maria Sergio e quegli atti firmati ai parenti

Ancora polemiche sulla dirigente del Comune di Modena, moglie del sindaco di Reggio Emilia

La Italcef avrebbe svolto i lavori di completamento dell’abitata acquistata dalla Sergio nel 2012

La Italcef avrebbe svolto i lavori di completamento dell’abitata acquistata dalla Sergio nel 2012

Modena, 3 aprile 2016 - Il Comune di Reggio approva un piano urbanistico presentato da un privato per un’area di trasformazione urbana in via Gramsci a Mancasale, denominata Tu-2, vicino alla rotonda per andare ai Petali. Fin qui nulla di strano se non fosse per i nomi: l’azienda beneficiaria è in parte di proprietà dei parenti di Maria Sergio, la moglie del sindaco Luca Vecchi e attuale dirigente del Comune di Modena.

Tutto ovviamente lecito, ma forse inopportuno vista la parentela. Soprattutto se si considera la data in cui è avvenuta l’approvazione: il 23 luglio 2012. Ma andiamo con ordine.

La società beneficiaria dell’approvazione del piano è ‘La sorgente Srl’ in cui erano soci la Reggio Residence Srl (al 75%) e la Itacef Srl (al 25%). La Itacef è già emersa nelle cronache reggiane per le questioni collegate alla casa del sindaco Luca Vecchi. Si tratta, infatti, dell’azienda che avrebbe svolto i lavori di completamento dell’abitazione acquistata dalla Maria Sergio il 17 maggio 2012 dal costruttore Francesco Macrì, che nel 2015 è stato arrestato (ai domiciliari) nell’operazione Aemilia e ora è imputato per reimpiego di beni illeciti in attività lecita.

La Itacef – ditta edile di Giuseppe e Raffaele Turrà, imprenditori cutresi che vivono da anni Reggio e sono parenti, da parte di madre, di Maria Sergio – dopo il maggio 2012, avrebbe quindi ultimato l’abitazione del sindaco: la dichiarazione di fine lavori è stata firmata dal direttore dei lavori Salvatore Turrà nel gennaio 2014.

Il 23 luglio 2012, quando c’è stata l’approvazione del piano urbanistico, quindi, la Itacef stava già lavorando a casa Vecchi oppure ha cominciato di lì a breve.

Che ci potesse essere un conflitto di interessi era stato rilevato anche dai diretti interessati. Infatti nella seduta del consiglio comunale di quel 23 luglio 2012, Luca Vecchi, allora capogruppo del Pd, ha partecipato alle altre votazioni (come quella per l’approvazione del bilancio di previsione), ma non all’approvazione del piano urbanistico in favore della società in parte di proprietà dei parenti della moglie.

La stessa Maria Sergio ha evitato di firmare la convenzione approvata che reca la firma dell’architetto Massimo Magnani. Tuttavia, andando a vedere tutte la carte della procedura, emergono ben due atti che recano la firma di Maria Sergio.