Scorta dei vigili a Maria Sergio, insorge la Lega

Il servizio è stato chiesto dal prefetto Michele Di Bari, Muzzarelli ha dato il via libera

Maria Sergio è la moglie del sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi

Maria Sergio è la moglie del sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi

Modena, 2 marzo 2016 – Scorta, sorveglianza leggera, chiamatela come volete. Ma il fatto che la dirigente comunale Maria Sergio, moglie del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, sia guardata a vista da due agenti della municipale ha fatto scoppiare un caso.

Tutto è partito dalle minacce di un arrestato nel corso dell’operazione Aemilia, rivolte verso il primo cittadino reggiano. Parole pesanti che hanno comportato la sorveglianza sia per il collega di Muzzarelli sia per la consorte. Chi ha preso la decisione? Sulla sponda modenese è stato il prefetto Michele di Bari, con tanto di richiesta scritta, a chiedere al nostro sindaco di impiegare due agenti della municipale per vegliare sulla dirigente.

E Muzzarelli, probabilmente, per evitare guai, ha detto sì. Succede quindi che un paio di vigili urbani, tutti i giorni lavorativi, aspettano la Sergio al parcheggio degli uffici in via Santi. La accompagnano al desk e durante il giorno sono a disposizione per eventuali spostamenti (nel senso che la seguono con l’auto di servizio) per poi congedarsi definitvamente, dopo aver ricevuto il cambio da due colleghi, al momento dell’uscita dal posto di lavoro.

La chiamano sorveglianza «leggera». Gli aggettivi non interessano però al sindacato Sulpl, che lunedì è intervenuto sulla vicenda chiedendo un incontro urgente al prefetto: «Certi incarichi non ci competono», hanno detto in sostanza. E la Lega, attraverso il segretario cittadino Filippo Panini e i militanti Luca Bagnoli e Stefano Soranna, li sostiene, dichiarando che al comando di via Galilei non regna certo l’armonia.

I tre si scagliano anche contro il Comune, che a proposito del servizio in borghese sotto l’ufficio della Sergio, si è limitato a dichiarare che si tratta di operazioni previste e che il personale è addestrato a compierle: «Il servizio di scorta confermato dalle questure coinvolte di Modena e Reggio Emilia – sostengono gli esponenti del carroccio – ma non dal comando di Via Galilei e dall’amministrazione comunale, rientra come competenza ad altri organi di polizia come, confermato dagli stessi operatori. Dallo sviluppo della questione che abbiamo appreso dai giornali, viene dimostrato per l’ennesima volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, del clima che si vive al comando di via Galilei ma soprattutto di come vengono trattate le operazione di sicurezza del territorio. Possiamo affermare, come Lega Nord Modena – aggiungono Bagnoli, Soranna e Panini – che l’amministrazione e il comando della Polizia Municipale avrebbero fatto meglio a non scrivere nulla a riguardo. Certo, valeva la conferma delle nostre ipotesi, ma avrebbero evitato l’ennesima figura in quanto smentiti dalla prefettura e dagli stessi agenti».