«Marijuana terapeutica, in questa zona condizioni ideali per la coltivazione»

Uno dei soci della Green Tide dopo i ripetuti furti

Una coltivazione di canapa

Una coltivazione di canapa

Modena, 2 ottobre 2015 - «Non collaboriamo col centro di Firenze, ma i nostri prodotti ‘volano’ direttamente in Canada. Viste le tante e inutili razzie, è importante far sapere a questi ragazzi che rubare la canapa porta solo a sottrarre un farmaco ad un’altra persona. Anche perché, se fumata, può provocare forti mal di testa; sicuramente non lo sballo che purtroppo cercano». A confermare i numerosi furti ai danni delle coltivazioni di canapa, diffuse sul nostro territorio, è Karlo Kovacic, uno degli otto soci della Green Tide, che dallo scorso marzo ha dato il via appunto alle coltivazioni in diverse zone del nostro territorio. E nelle stesse aree, in particolare quella modenese, si contano decine di ammanchi delle ‘ambite’ piantine, a partire dal campo di via Montecatini, per arrivare in quelli situati in più comuni della Bassa.

In pochi sanno infatti che la pianura padana è famosa per questo tipo di coltivazione, grazie al suo favorevole clima, caratterizzato da una forte umidità, che garantisce una buona crescita delle piante. ‘L’Italia – spiega Karlo Kovacic – era il secondo produttore di canapa al mondo e proprio questa regione, in passato, era famosa per l’importante produzione di canapa, tanto che è presente pure un museo. Ora abbiamo ripreso la ‘tradizione’ e contiamo di allargare la produzione, lavorando la canapa direttamente a Modena. Noi raccogliamo le piante per realizzare cosmesi e farmaci, ma solo per acquirenti esteri. Ecco perché, quando abbiamo scoperto i furti, abbiamo subito chiesto la collaborazione di carabinieri e polizia municipale, affinché vi siano più controlli e, soprattutto, informazione. Infatti lo scopo di chi ruba le piantine, se non si tratta di uso personale, è quello di spacciarle come normale marijuana. Ma le coltivazioni contengono meno dello 0,01 di thc, sostanza psicoattiva, quindi non hanno effetti ‘tossicologici’, anzi. Il contenuto di cbd, invece, è intorno al 4%. Quindi i ladri, alla fine, vanno a guadagnarci il doppio, truffando ‘i clienti’ e, tra l’altro, senza essere perseguibili, poiché tra le mani non hanno sostanze stupefacenti. Da fine aprile abbiamo iniziato la coltivazione su 250 ettari di terreno tra Modena e Piacenza e, purtroppo, soprattutto gruppi di ragazzini hanno saccheggiato i campi. Quelli che abbiamo colto sul fatto ci hanno ascoltato e hanno capito che stavano rubando prodotti per cosmesi e null’altro».

In Italia l’uso della cannabis terapeutica è previsto dal 2007 ed ora è arrivato il via libera dai ministri affinché lo stato produca marijuana a tal fine, ma all’interno dello stabilimento chimico militare di Firenze. «Esistono diversi tipi di canapa – commenta ancora Kovacic – noi coltiviamo quella sativa, con alto regime di Cbd, mentre l’indica ha un alto regime di Thc, principio attivo – chiude – che in Italia è probito».