Messa di San Geminiano, una preghiera speciale per monsignor Lanfranchi

L’arcivescovo è ancora ricoverato al Policlinico. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal cardinale Beniamino Stella

La solenne Messa Pontificale in onore di San Geminiano (Foto Fiocchi)

La solenne Messa Pontificale in onore di San Geminiano (Foto Fiocchi)

Modena, 31 gennaio 2015 - Momenti di intensa emozione, questa mattina in Duomo, durante la solenne Messa Pontificale in onore di San Geminiano, patrono della città di Modena e dell’arcidiocesi (FOTO). Quest’anno infatti l’arcivescovo monsignor Antonio Lanfranchi non ha potuto essere presente alla cerimonia, in quanto ancora ricoverato al Policlinico di Modena. Poco più di due settimane fa, il presule è tornato in ospedale per un aggravamento improvviso della malattia ematologica che era stata riscontrata la scorsa estate. La fase critica ora sembra superata, tuttavia i medici tengono ancora monitorate le condizioni dell’arcivescovo che quindi resta in ospedale.

La Santa Messa di oggi, dunque, è stata particolarmente dedicata a lui, con una preghiera di intercessione al Patrono per la sua salute e la sua guarigione.

La cerimonia (nella cattedrale gremitissima di fedeli) è stata presieduta dal cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il Clero. A lui si è rivolto, con un saluto, monsignor Giacomo Morandi, vicario episcopale e arciprete del Duomo, che ha anche impartito la benedizione con la reliquia del braccio del Santo. “Eminenza, lei oggi visita la nostra Chiesa di Modena in un momento di gioia e di autentica fraternità – ha detto monsignor Morandi -. Da secoli i modenesi, chiamati anche i geminiani, si stringono intorno al loro Padre nella fede, in un pellegrinaggio ininterrotto alla tomba del Santo, riconoscenti per il tanto bene che il Signore, attraverso lui, ha donato alla nostra terra e alla nostra gente”.

“Ma sono anche giorni di prova e di viva preoccupazione per la salute del nostro caro Vescovo Antonio – ha aggiunto monsignor Morandi -. Eminenza, la sua presenza oggi in mezzo a noi è il segno tangibile e concreto di quella comunione di fede di carità che unisce la nostra Chiesa e il suo vescovo Antonio a quella del Vescovo di Roma, Papa Francesco, che con premurosa delicatezza, qualche mese fa, si è reso presente al nostro Vescovo assicurando la sua preghiera e la sua vicinanza. Quando avrà occasione di incontrare il Santo Padre, gli dica che lo sentiamo vicino e anche che gli siamo vicini con il nostro affetto e la nostra preghiera per il suo prezioso servizio alla Chiesa e al mondo intero”.

Presenti alla cerimonia numerose autorità, fra cui il prefetto Di Bari, il sindaco di Modena Muzzarelli e i rappresentanti dei Comuni di Pontremoli e San Gimignano che condividono con Modena la devozione al Patrono.

Nella sua omelia, il cardinale Stella ha sottolineato come San Geminiano sia il patrono di tutti, “i credenti, i non credenti e anche i distratti”. Ha poi dedicato una riflessione alla responsabilità del sacerdote, un “dono per la Chiesa e per la società”, ricordando il richiamo di Papa Francesco ai sacerdoti, che devono essere “pastori vicini al popolo, in mezzo al popolo, e non solo ‘funzionari’ che gestiscono l’organizzazione della Chiesa, forse più vicini alle ‘cose di Dio’ che a Dio stesso e ai loro fratelli”. A chiusura del suo intervento, il cardinale ha ricordato l’arcivescovo, “che – ha detto – affido al Signore tramite la preghiera di voi tutti e l’intercessione del suo predecessore San Geminiano”.