Monaco aggredito, ci sono i filmati. E' caccia all’uomo

Dimesso il religioso: "Più che impaurito ora è demoralizzato". Ma non sporgerà denuncia, ha scelto il perdono

La facciata dell’abbazia di San Pietro. Nel tondo, l’ex parroco, monaco benedettino come l’aggredito, don Gregorio Colosio

La facciata dell’abbazia di San Pietro. Nel tondo, l’ex parroco, monaco benedettino come l’aggredito, don Gregorio Colosio

Modena, 30 luglio 2016 - Le immagini sono in mano ai carabinieri e ben presto potrebbe essere identificato lo straniero che, nei giorni scorsi, ha preso a pugni Don Giovanni Malaguti, intento a distribuire pasti ai bisognosi davanti alla chiesa di San Pietro. Il monaco è stato dimesso ieri in tarda mattinata dal Policlinico, dopo essere stato sottoposto ad un delicato intervento nel reparto maxillo facciale.

Infatti il religioso ha riportato una frattura dello zigomo destro a causa del violento colpo che gli è stato inferto e si è reso necessario l’intervento, effettuato mercoledì mattina. Il religioso ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito, essendo ancora scosso e, soprattutto, provato emotivamente dal violento episodio. Quel che si sa è che ha preferito non sporgere denuncia nei confronti dello straniero poichè il perdono è la strada che ha prediletto.

I militari, però, hanno acquisito i filmati della videosorveglianza ed ora è scattata la caccia all’uomo. I carabinieri, foto alla mano, stanno effettuando controlli in varie strutture d’accoglienza per tentare di individuarlo. Monaci e operatori della Caritas quel giorno e come ogni lunedì e martedì stavano donando pasti alle famiglie in difficoltà. La ‘colpa’ del monaco è stata quella di ribadire allo straniero che non aveva abiti da donargli, solo cibo.

L’aggressore non ha accettato il ‘no’ e gli ha sferrato il violento pugno. L’invito anche dell’ex parroco di San Pietro Don Gregorio è quello di continuare a ‘porgere l’altra guancia’. «E’ ovvio e lecito che il clima sia teso – ha dichiarato, facendo riferimento anche al terribile assassinio del parroco in Francia e all’allarme terrorismo verso i simboli cristiani – ma se lasciamo avanzare la paura, loro vincono. Dobbiamo rispondere col perdono, nonostante non si possano nascondere i timori di avvenimenti che hanno come parola d’ordine la violenza». Chi conosce il monaco aggredito lo descrive scoraggiato più che impaurito. Perché al gesto di carità si è visto rispondere con la violenza. L’episodio non ha mancato di sollevare reazioni; in una interpellanza presentata al presidente del Consiglio, al ministro dell’interno e della giustizia, il senatore Giovanardi cita una serie di episodi che «fanno aumentare la percezione dell’opinione pubblica che ci sia da parte del Governo una forma di razzismo verso gli italiani».

Tra questi, appunto, l’aggressione al monaco. «Don Giovanni è stato aggredito da un soggetto che pretendeva vestiti che il convento non aveva a disposizione, procurandogli lesioni per 30 giorni. Quali iniziative intende intraprendere il Governo affinchè le norme della pacifica convivenza siano applicate allo stesso modo a italiani e stranieri?»