Morì nell’incendio, aperta un’indagine per omissione di soccorso

Accertamenti sul decesso sulla 93enne Iolanda Ferrari

Iolanda Ferrari (nel tondo)

Iolanda Ferrari (nel tondo)

Modena, 21 settembre 2014 - Morì a letto, con tutta probabilità a causa di una sigaretta accesa e mai spenta, che scatenò l’inferno in un appartamento di viale Vittorio Veneto. Ma la tragica fine di Iolanda Ferrari, modenese 93enne, è un caso ancora aperto (i sei mesi di indagini preliminari scadono in questi giorni) per la Procura di Modena che subito dopo la tragedia ha ordinato accertamenti sul decesso dell’anziana benestante avvenuto nel marzo scorso. Un atto dovuto, approfondimenti disposti dal pm Marco Imperato per scrupolo, per fugare ogni dubbio e per essere sicuri che per la pensionata morta nell’incendio non c’era davvero nulla da fare.

L’inchiesta è affidata alla sezione Anticrimine della polizia e l’obiettivo è quello di stabilire se la persona che era in casa con l’anziana quella notte, la badante colombiana di 59 anni, abbia cercato di mettere in salvo la pensionata, per altro semi-inferma. Secondo indiscrezioni, il pm avrebbe aperto un fascicolo per omissione di soccorso o abbandono di incapace anche in relazione al fatto che la 93enne era una donna ricca e senza parenti: pare che i suoi unici affetti fossero un nipote e la badante con cui conviveva da una decina di anni. La questione ‘eredità’, ma non solo, ha spinto gli inquirenti a fare alcuni approfondimenti sulla tragedia.

Gli accertamenti effettuati finora dai vigili del fuoco non avrebbero però fornito elementi di svolta: è confermato che l’incendio è partito dal letto dell’anziana ma non è stato possibile accertare altro, poiché il fuoco ha distrutto ogni cosa. Appare verosimile che il rogo sia stato originato proprio dalla sigaretta: l’inchiesta non verterebbe tanto su come si sia scatenato l’incendio (pare assodata la circostanza accidentale) ma su quello che è accaduto dopo. Quando la badante si è accorta delle fiamme, ha fatto o no tutto quello che era in suo potere per soccorrere l’anziana? La collaboratrice domestica avrebbe riferito di essersi limitata ad aprire la porta della stanza della 93enne subito dopo essersi accorta dell’incendio e di non aver potuto fare nulla poiché la camera era invasa dal fumo e dalle fiamme.

La 59enne si è quindi messa in salvo e avrebbe chiamato i soccorsi. L’anziana, che era semi-inferma, sarebbe riuscita a buttarsi giù dal letto ma non a raggiungere l’uscita. Morì carbonizzata. Sul posto arrivarono ambulanze, vigili del fuoco e polizia: la badante fu assistita dal 118, era visibilmente sotto choc. Da quel giorno le indagini non si sono mai fermate. La polizia ha sentito la badante e i conoscenti della vittima, mentre i vigili del fuoco hanno già consegnato la loro relazione secondo cui è plausibile che l’incendio sia stato originato proprio dalla sigaretta. La pensionata era abituata, secondo quanto riferito dalla colf, a fumare a letto. Un vizio che, alcuni mesi prima della tragedia, le era costato un’ustione. L’indagine potrebbe essere presto chiusa, spetta al pm decidere se chiedere l’archiviazione del caso o se procedere contro la badante per non aver soccorso Iolanda Ferrari.