Morì per una congestione: "Viaggiava su barca irregolare"

La capitaneria: "Non potevano servire pasti"

Fabio Dalcero aveva 32 anni

Fabio Dalcero aveva 32 anni

Modena, 25 agosto 2015 - L'imbarcazione turistica su cui il 32enne di Novi Fabio Dalcero ha pranzato prima di tuffarsi nelle acque cristalline de La Maddalena e morire per una congestione, lo scorso 13 agosto, non era autorizzata a somministrare il pasto.

Non solo: non avrebbe rispettato nemmeno le norme di sicurezza, tra cui la dotazione di giubbotti di salvataggio, previste per le barche che trasportano più di 12 passeggeri.

É questa la svolta nelle indagini condotte dalla capitaneria di porto-guardia costiera dell’isola in Sardegna in cui Dalcero trascorreva le vacanza con gli amici della frazione di Rovereto, dove abitava con i genitori e i due fratelli.

La guardia costiera ha consegnato l’informativa alla Procura sarda e ora il magistrato dovrà decidere come procedere nei confronti dell’armatore. Il quale era già stato denunciato l’anno scorso (con un’altra barca) per lo stesso reato, violazione delle norme sul trasporto passeggeri nelle imbarcazioni da diporto. Reato di cui viene nuovamente accusato oltre a dover pagare una multa per aver servito il pranzo a bordo pur non avendo le autorizzazioni per farlo.

«Le imbarcazioni da diporto devono essere utilizzate per piacere, oppure per supportare chi deve prendere la patente, per trasportare sub e per il noleggio». Se la barca viene affittata da un gruppo di persone per una gita, come accaduto il 13 agosto, ci sono dei limiti nel numero dei passeggeri che «non possono essere più di 12, altrimenti diventa un trasporto passeggeri per cui servono specifiche autorizzazioni ed equipaggiamenti di sicurezza» spiega il comandante. La barca su cui è salito Fabio Dalcero assieme ad un amico pare trasportasse più di 12 persone. Si trattarebbe dunque di un noleggiatore abusivo, un fenomeno diffuso nelle località di mare turistiche come la Sardegna, ma anche in Riviera romagnola.

Fabio e i suoi amici erano alloggiati a Cannigione e quel giorno hanno deciso di fare una gita nell’arcipelago de La Maddalena. Arrivati nell’isoletta di Santa Maria l’imbarcazione si è fermata, è stato servito il pranzo e dopo pochi minuti Fabio si è tuffato in acqua. L’amico che era con lui l’ha visto scomparire sul fondale, privo di sensi: inutili i tentativi di rinimarlo, è morto in ambulanza prima di arrivare in ospedale a causa di una probabile congestione che ha provocato arresto cardiaco e principio di annegamento.

«Non si può stabilire un causale diretto tra la violazione sulla somministrazione del pasto e la probabile congestione» spiega Petri.

Ogni anno la guardia costiera, assieme alla Finanza, scopre noleggiatori abusivi. «Approfittano di alcune ambiguità della normativa, fino a quando capitano eventi di questo tipo e vengono multati».