Paola Magni
Cronaca

Mamma muore nell'incendio in casa. Il vicino: «Svegliati dalle urla disperate: siamo riusciti a soccorrere il bimbo»

Vincenzo Esposito, il vicino di casa della vittima: «E’ stato un inferno» FOTO

La vittima, Simona Boni

La vittima, Simona Boni

Castelfranco (Modena), 27 maggio 2015 - «Abbiamo sentito le urla e ci siamo svegliati all’improvviso...». Inizia così il drammatico racconto di Vincenzo Esposito, il vicino di casa di Simona Boni, morta a 42 anni a causa di un incendio (FOTO) divampato nella sua abitazione. E’ lui che è riuscito a salvare il piccolo Niccolò di 12 anni, che già aveva perso il papà circa dieci anni fa.

Signor Esposito, come è andata?

«Durante la notte io e mia moglie abbiamo sentito improvvisamente delle urla e poi dei botti violentissimi. Ci siamo svegliati, ma in casa non c’era nulla. Siamo saliti al piano mansardato e abbiamo visto che si era riempito di fumo che era riuscito ad insinuarsi attraverso il legno del tetto».

A quel punto, cosa avete fatto?

«Ho svegliato i miei figli e li ho fatti scendere in fretta e furia tanto che siamo anche sscivolati dalle scale. E poi abbiamo cercato di capire cosa stesse succedendo. Abbiamo aperto la porta e visto che il fumo usciva dall’appartamento di fronte».

Cosa ha pensato?

«Ero intontito e inconsapevole di quanto stesse accadendo. Allora ci siamo messi a bussare forte alla porta blindata».

E?

«Dopo un po’ ci ha aperto Niccolò, il figlio di Simona. Causa corto circuito, la luce non c’era. Era tutto buio e pieno di fumo. Gli ho chiesto dov’era la mamma ma non mi ha saputo rispondere. Abbiamo temuto il peggio...».

Sono arrivati anche gli altri vicini?

«Sì. E insieme siamo entrati in casa ed abbiamo aperto le finestre, ma non l’abbiamo trovata. Abbiamo imboccato le scale della mansarda e quando abbiamo aperto la porta siamo stati investiti da tantissimo fumo. Allora siamo tornati giù. Non era possibile respirare».

E’ a quel punto che avete visto Simona?

«Lei era lì...ma non ce l’abbiamo fatta a salvarla. Una vicina dice di aver sentito qualcuno che tirava secchiate d’acqua... Forse ha cercato di spegnere l’incendio e questo le è stato fatale».

Conosceva bene la vittima?

«Lavorava al Civ &Civ forse a S.Prospero. Era una brava ragazza, sempre molto gentile. Dopo la morte di suo marito Fabio avvenuta anni fa, si era poi risposata ma circa un anno fa si era separata, pur mantenendo buoni rapporti con l’ex-coniuge. Che disastro per questa famiglia. E per fortuna che non ha preso fuoco il tetto in legno».

Conosceva anche il papà del piccolo?

«Sì, lo conoscevo. Giocavamo a calcio insieme».

Lei ha capito cosa è successo?

«Saranno i vigili del fuoco e stabilirlo. Pare ci sia stato un corto circuito partito dalla vasca idromassaggio. Qualcuno dice che c’erano delle candele accese e che magari lei si fosse assopita. Chissà. Però la realtà è che non c’è più».

Come ricorda Simona?

«Simona era una ragazza fantastica. Solare, gentile. Iperattiva e sportiva. Le piacevano le immersioni subacquee e appena poteva andava sul Mar Rosso . Il marito da cui si era separata era molto legato al figlio».

Il piccolo Niccolò gioca calcio nella Polisportiva Manzolino e la società ha intanto deciso di non disputare il quadrangolare previsto per stasera.