«Da 8 anni arrivano bollette a mio marito morto»

Maranello, la denuncia di Nives Boni: «Mi fanno pagare le tasse anche per lui»

Nives Boni mostra l’ultima bolletta arrivata: è intestata al marito morto

Nives Boni mostra l’ultima bolletta arrivata: è intestata al marito morto

MODENA, 26 Maggio 2015 – Il marito le è morto da otto anni, ma a casa arrivano ancora le bollette intestate a lui. Indelicato certo, e tuttavia anche molto costoso. Perché la tassa sui rifiuti in particolare conteggia nell’importo la quota parte del coniuge defunto nel luglio 2007. «Non so più come dirlo _ alza gli occhi al cielo sconsolata Nives Boni - l’ho comunicato in tutti modi, mi dicono di aver preso atto del cambio di situazione familiare, ma poi puntuale arrivano le utenze da pagare con il nome di mio marito, Enzo Cotti». Inutile a quel punto protestare: « ‘Ma signora – mi dicono – lei paga per tre, lei, sua figlia e suo marito’. E io ogni volta: ‘Ma lei vuole scherzare?’». Nella tabaccheria di Pozza di Maranello mostra il certificato di morte del marito, una parte delle utenze che le sono arrivate in questi anni, dall’Enel, da Hera, dalle Agenzie delle entrate e da gennaio – da quando cioè ha preso in carico il servizio di riscossione – anche dal Comune. Ma se per luce e acqua il problema è solo l’amarezza per una utenza intestata a una persona che non c’è più, per i rifiuti la questione è sostanziale, perché il calcolo dell’importo si basa sui metri quadri della sua casa in via Vignola (poco più di 100) e sul numero di occupanti. Che tra l’altro per la verità non indica neanche tre componenti, ma addirittura cinque. «E’ incredibile – ride per non piangere Nives - Io ormai vivo da sola con mia figlia (che tra l’altro da qualche mese è andata ad abitare altrove), con me non vivono altre persone, ma da dove viene fuori questo numero qui?». Un mistero nel mistero insomma, però intanto la donna paga: «Ogni anno - spiega – mi arrivano per i rifiuti due rate da 160 euro l’una circa. Sono 320 euro l’anno. E c’è scritto chiaramente che il numero di occupanti dell’appartamento è di cinque componenti». Ha anche pensato a un certo punto di smettere di saldare, ma alla fine non se l’è sentita perché «mi hanno spiegato che poi si può arrivare al pignoramento dei beni». Questa situazione, dice esasperata, «deve finire. Contando anche mio marito, ho pagato in questi anni almeno 7-8mila euro in più. Chiedo che mi venga restituito la somma che ho versato in più e anche un risarcimento danni, perché questa storia ha comportato una perdita di tempo e denaro». Dal Comune di Maranello, che hanno raccolto il testimone di Hera nella riscossione delle bollette, prendono atto della situazione della signora Boni e invitano tutti i cittadini che si trovano nella stessa condizione, «a rivolgersi o comunicare chiaramente e tempestivamente al servizio tributi del Comune il cambio della situazione familiare al numero 0536.240123». Sperando che in altri casi la segnalazione abbia più efficacia rispetto a come è andata alla signora Nives. di Gianpaolo Annese.