Pakistana lapidata a Novi, la Cassazione conferma l'ergastolo per il marito omicida

I giudici della prima sezione penale hanno respinto la richiesta di concedere all'imputato uno sconto di pena

Novi, l'arresto di Amhad Khan Butt, condannato all'ergastolo per aver lapidato la moglie (Fiocchi)

Novi, l'arresto di Amhad Khan Butt, condannato all'ergastolo per aver lapidato la moglie (Fiocchi)

Modena, 23 ottobre 2014 - Ergastolo per Amhad Khan Butt, il pakistano  55enne che il 3 ottobre del 2010, a Novi, uccise a colpi di pietra la moglie Shanhaz Begum, che voleva divorziare e si era opposta alle nozze combinate per la figlia Nosheen. Lo ha deciso la Corte di Cassazione respingendo la richiesta di concedere all'imputato uno sconto di pena con la concessione di aver agito seguendo i dettami della sua cultura.

Accolto invece il ricorso per il fratello di Nosheen, Umair Butt, condannato in secondo grado a 20 anni per il tentato omicidio della sorella che quel giorno, mentre la madre moriva, fu colpita da Umair con una spranga. Sarà quindi di nuovo processato dalla corte di Appello di Bologna. L'avvocatura erariale si era costituita in giudizio, in questo procedimento, su sollecitazione del ministero delle Pari opportunità  per tutelare il diritto alla libertà, all'uguaglianza e all'autodeterminazione delle donne immigrate.