A Villa Sorra rivive il 'Salò' di Pasolini

Sagome a grandezza naturale per rievocare l'atmosfera che c'era sul set del film del 1975 FOTO Le installazioni

Villa Sora, sagome a grandezza naturale per far rivivere il set di Pasolini

Villa Sora, sagome a grandezza naturale per far rivivere il set di Pasolini

Modena, 28 agosto 2015 - Nella primavera del 1975, Pier Paolo Pasolini girò a Villa Sorra, presso Castelfranco Emilia, alcune scene di «Salò e le 120 giornate di Sodoma» che sarebbe stato il suo ultimo, controverso e discusso film (il regista e scrittore venne infatti ucciso il 2 novembre dello stesso anno).

Quarant’anni dopo, il set del film rivive idealmente, grazie a un’originale mostra installazione, con sagome a grandezza naturale (FOTO), che verrà inaugurata domenica 30 agosto alle 18 proprio a Villa Sorra: a promuovere l’iniziativa è la Fondazione Cineteca di Bologna, con il Centro studi Archivio Pasolini e l’associazione per Villa Sorra, patrocinata dai Comuni di Modena, Castelfranco, Nonantola e San Cesario che sono proprietari dell’antica ed elegante magione (edificata dal 1699) nel cuore della campagna fra Modena e Bologna.

Il set del film di Pasolini era ‘blindato’, eppure molti a Castelfranco lo ricordano: infatti il regista reclutò come comparse diversi giovani del luogo. La fotografa Deborah Beer seguì le varie fasi delle riprese e proprio dalle sue immagini (ora conservate da Cinemazero di Pordenone) Fausto Ferri, ideatore e curatore dell’installazione, ha tratto le dieci sagome, collocate esattamente nei punti in cui furono realizzati gli scatti. Vediamo dunque il regista assorto su una panchina del giardino romantico, oppure in piedi davanti all’ingresso mentre dà indicazioni per le riprese. E ancora, all’interno della limonaia con gruppi di ragazzi a cui spiega cosa debbano fare, mentre sull’altro lato gli attori in posa (in una ricostruzione fedelissima delle ambientazioni di allora) sembrano osservare e attendere istruzioni per il ciak.

Per l’occasione è stata realizzata anche una raffinata pubblicazione, un libro - oggetto con le fotografie di Massimo Trenti, che ha ‘ritratto’ le sagome a Villa Sorra nel momento del passaggio dalla notte al giorno, «come se le figure riapparissero dal regno delle ombre», aggiunge Ferri.

«Crediamo che Villa Sorra diventi così un luogo del cuore del cinema pasoliniano», fa notare Fausto Ferri. «Questo è un ricordo vivo e partecipato», aggiunge Gianpietro Cavazza, assessore alla cultura del Comune di Modena. Mentre il sindaco Stefano Reggianini auspica che entro pochi mesi si concretizzi il progetto di completo recupero della villa, che potrebbe diventare – come è anche il desiderio dello chef Bottura – la sede di un’università del gusto e dei sapori.