Tribunale del malato, cause in calo. "Perché si temono ritorsioni"

Dal 2010 al 2015 sono state oltre 2.500 le segnalazioni raccolte: il 45% dei reclami riguarda il Policlinico

Da sinistra l’avvocato Massimo Borsari, Michele Surano e l’avvocato Pier Luigi Guidastri

Da sinistra l’avvocato Massimo Borsari, Michele Surano e l’avvocato Pier Luigi Guidastri

Modena, 28 maggio 2016 – «I casi sono crollati, ma non è affatto migliorato il servizio sanitario. E’ che i cittadini hanno sempre più paura a esporsi». Lo denuncia Michele Surano, coordinatore del Tribunale del Malato di Modena, nel corso della presentazione della relazione annuale sui casi di malasanità. Dal 2010 al 2015 sono state oltre 2500 le segnalazioni raccolte, ma il trend è di una forte diminuzione.

Dalle 702 del 2005 si è infatti passati alle 430 del 2014 e alle 375 dell’anno scorso, di cui solo 151 sono poi state regolarmente formalizzate. Le ragioni di questo andamento sono molteplici, spiega Surano, ma al primo posto «c’è il forte timore di ritorsioni. Innegabile poi la scarsa cultura del reclamo e la rinuncia perché si ritiene tutto inutile». L’atteggiamento non riguarda solo i pazienti «ma anche gli operatori sanitari».

Entrando nel dettaglio dei numeri, il 45% dei reclami riguarda il Policlinico, il 29% gli altri ospedali del territorio modenese, il 6% case di cura privati e servizi accreditati, l’11% altri servizi Usl, mentre il restante 9% vengono da fuori provincia o regione. Il 2015 ha visto un miglioramento dei tempi di attesa per le visite, ma rimangono irrisolti i problemi endemici del sistema. E cioè errori sanitari, file lunghissime al pronto soccorso, consensi (poco) informati, consegna incompleta delle cartelle cliniche.

Tra i più gravi, morti per infezioni e presunti errori in sala parto che hanno causato danni permanenti per il neonato. Ma in alcuni casi si è arrivati al decesso. Il reparto più segnalato è il pronto soccorso (13%), seguito dalle chirurgie (11%), dalla ginecologia-ostetricia (9%) e dall’ortopedia (8%). Numerosi gli episodi che emergono dalla relazione. Una donna riceve il referto di una ecografia dove viene riportato che la milza è nella norma. Peccato che le era stata rimossa nel 1979 in seguito a un incidente. Numerose le segnalazioni di infezioni nosocomiali per il mancato rispetto delle linee guida.

E’ poi davvero lunga la lista dei cosiddetti ‘eventi sentinella’. Si va dal presunto errore con conseguente decesso a seguito di una puntura alla perdita della memoria dopo una infusione di un antiallergico, dai gravi danni subiti alla schiena a causa di una iniezione paravertebrale all’intestino forato a seguito di un intervento all’utero. E si potrebbe continuare a lungo.

Surano invita però a non leggere la relazione «come fosse il libro nero della sanità modenese. Tutte le segnalazioni sono innanzitutto indicazioni preziose per evidenziare le criticità e sollecitare a intervenire per migliorare la qualità del servizio».