‘Spese pazze’, chiesti 2 anni e 4 mesi per Leoni

Regione, il consigliere Aimi rischia il rinvio a giudizio

Andrea Leoni

Andrea Leoni

Modena, 16 marzo 2017 - E’ arrivata in tribunale a Bologna, nel corso dell’udienza preliminare del processo ‘Spese pazze’, la richiesta di condanna per l’ex consigliere regionale di Fi–Pdl, Andrea Leoni. I pm Antonella Scandellari e Morena Plazzi hanno chiesto una pena di 2 anni e 4 mesi per peculato in concorso, relativamente ai rimborsi spese ottenuti dal politico nelle legislature 2009/10 e 2010/11. Il 4 aprile è prevista la sentenza per Leoni e gli altri tre ‘colleghi’ che hanno chiesto il rito abbreviato, mentre per gli imputati che non hanno scelto riti alternativi, tra cui il modenese Enrico Aimi, il giudice deciderà tra rinvio a giudizio e proscioglimento. Leoni, come gli altri imputati del Pdl (in tutto sono 17), è sospettato di aver chiesto rimborsi per spese personali, cioè di aver utilizzato in modo illecito i soldi del gruppo consiliare.

Solo per la legislatura 2009-2010 si parla di rimborsi per 61.200 euro dei quali la metà riguarda gli spostamenti in auto. Poi c’è il periodo 2010-2011 dove gli si contestano altri 84mila euro. Soldi che per la Procura avrebbe dovuto tirare fuori di tasca propria. Leoni ha presentato tramite l’avvocato Riccardo Artelli di Bologna una massa di documenti ‘difensivi’. L’ex consigliere, inoltre, si è fatto interrogare in aula spiegando punto per punto i rimborsi ottenuti «A Leoni – spiega il suo legale – viene contestata più che altro una insufficiente rendicontazione dei rimborsi chilometrici, rimborsi che invece erano giustificati benissimo secondo le modalità dell’epoca».

Ieri in aula ha parlato anche l’avvocato Alessandro Cristofori, difensore di Aimi, che ha sostenuto la legittimità delle spese chiedendo il non luogo a procedere. Ciò non ha impedito ai pm di chiedere il rinvio a giudizio del consigliere regionale modenese. Ad Aimi vengono contestati rimborsi per 92mila euro nelle due legislature.