"Nessun concorso truccato": la prof Modena assolta a Brescia

La cardiologa era accusata di aver favorito un candidato

La professoressa Maria Grazia Modena, ex primario di Cardiologia

La professoressa Maria Grazia Modena, ex primario di Cardiologia

Modena, 1 luglio 2015 - NESSUN concorso truccato e nessuna manipolazione per ‘favorire’ i candidati. La professoressa Maria Grazia Modena, ex primario di Cardiologia, è innocente, così come gli altri colleghi che facevano parte della commissione. A stabilirlo, ieri mattina a Brescia, il giudice nel processo di primo grado.

La vicenda è quella che vedeva la cardiologa modenese imputata con altri quattro medici docenti, due ordinari e due associati per i reati di falso in atto pubblico, con riferimento alle operazioni concorsuali che riguardavano anche le valutazioni e truffa ai danni dell’Università di Brescia e Bari, in occasione di un concorso risalente al lontano 2003. La Modena, all’epoca, faceva parte infatti della commissione di cinque docenti che, secondo la pubblica accusa, cercò attraverso una serie di documenti di dare l’idoneità a un posto di professore universitario di seconda fascia a due candidati. L’intera commissione ieri in tribunale si è vista assolvere in primo grado, essendo il reato ascritto a tutti i componenti della commissione collegialmente.

L’inchiesta partì dalla procura di Bari a seguito di un concorso ritenuto ‘manipolato’ e dal quale partirono diverse denunce. Da qui gli inquirenti diedero il via ad ulteriori accertamenti in merito ai concorsi relativi a Cardiologia e nell’ambito della maxi operazione finirono in arresto alcuni componenti dell’organo di direzione della società italiana di cardiologia, che riunisce i cardiologi più importanti d’Italia e della quale la Modena era stata presidente. Nel processo sulle vicende di Brescia, in udienza preliminare, si costituirono parte civile l’Università di Pisa e l’Ateneo di Modena e Reggio. Il processo è iniziato a gennaio dello scorso anno ma solo ieri è stata definita una vicenda che risale a tredici anni fa. La cardiologa modenese si è sempre proclamata innocente e il giudice, ieri, le ha dato ragione assolvendola con formula piena ‘perché il fatto non sussiste’.

«Sono contento del risultato perché anche se con i tempi lenti della giustizia la verità è venuta a galla – afferma l’avvocato Massimiliano Iovino – ci sono voluti tredici anni per far luce sulla vicenda. I processi sono ‘guerre’ fatte di numerose battaglie e non sempre si riesce ad ottenere tutto. Il processo ha fatto il suo corso e il giudice ha ritenuto la commissione assolutamente innocente rispetto ai fatti contestati».

L’ex direttore di cardiologia continua a combattere infatti anche contro le accuse che hanno portato il pm, lo scorso febbraio, nel processo con rito abbreviato, a chiedere per la Modena sei anni e mezzo di condanna nell’ambito della maxi inchiesta sulle presunte sperimentazioni illecite all’interno della struttura complessa del Policlinico. Anche in questo caso la cardiologa ha sempre ribadito la propria innocenza, raccontando la propria verità anche attraverso le pagine di un libro.