Studentato, appartamenti e hotel: in provincia accolti 380 profughi

La coop sociale: «Qui situazione gestibile ma numeri in crescita»

Alcuni profughi a bordo di un’imbarcazione della Marina Militare

Alcuni profughi a bordo di un’imbarcazione della Marina Militare

Modena, 21 aprile 2015 - Con l'arrivo della primavera, e il conseguente aumento di sbarchi al Sud, anche la nostra provincia si trova ad affrontare numeri in crescita per quel che riguarda la gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo. Un tema tornato di grande attualità dopo la tragedia avvenuta tra sabato e domenica nel canale di Sicilia. Partiamo proprio dai numeri: i profughi attualmente nel nostro territorio sono 380 in tutto, erano 290, per fare un raffronto, nel dicembre dello scorso anno. Gli ultimi sette, di nazionalità nigeriana, sono arrivati ieri. Ma la settimana scorsa, per fare un secondo esempio che racconta più da vicino la situazione attuale, la coop sociale Caleidos (che si è aggiudicata la gara d’appalto per dare vitto, alloggio e assistenza nel Modenese) ne ha accolti 29 in un giorno solo. Si tratta di immigrati arrivati al Nord su un pullman partito da Agrigento, con a bordo una cinquantina di persone. Pullman che è giunto a Bologna, nel centro di prima accoglienza, e dal quale poi 29 profughi sono stati appunto indirizzati alla nostra provincia. «È stato un numero alto, quello della scorsa settimana – spiega la presidente di Caleidos, Elena Oliva –. Nel senso che numeri del genere li avevamo nel pieno dell’operazione ‘Mare Nostrum’ e difatti negli ultimi 6-7 mesi abbiamo affrontato arrivi minori». La situazione, in ogni caso, resta entro l’ambito del gestibile. Nella nostra provincia oltre allo studentato, Modena città, ci sono due alberghi (uno a Castelfranco e l’altro a Formigine). A queste strutture va aggiunta una cinquantina di appartamenti che la cooperativa in costante coordinamento con la prefettura gestisce sempre allo stesso scopo. Di certo un aumento c’è e la settimana scorsa si è sentito in modo netto. Dei 29 profughi annunciati all’ultimo momento, alcuni sono stati sistemati provvisoriamente in un albergo sempre in città, altri in un ex ristorante a Lesignana, adibito precedentemente. Studentato, Formigine e Castelfranco non potevano accogliere così su due piedi la trentina di persone, a causa della carenza di spazi. «In generale – ripete Oliva – la gestione avviene senza problemi seri, di certo l’arrivo di 29 persone in questo modo non c’era successo in passato». La Caleidos non si occupa di accoglienza fine a se stessa, punta infatti a percorsi di integrazione dei profughi. La gara d’appalto per il Modenese, nell’ambito di ‘Mare Nostrum’ ammontava a 2 milioni e 400mila euro circa. Per ogni rifugiato vengono spesi 235 euro mensili che servono per il vitto, 150 euro vengono dati, solo quando necessario, per cambio di abbigliamento e altri bisogni più urgenti. Ci sono poi, ovviamente, le spese sanitarie. Ieri, restando sempre su questo tema di stringente attualità, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha mosso un appello al governo: «Serve un maggiore coinvolgimento degli enti locali nella gestione dell’accoglienza, che non può essere gestita solo dal ministero dell’Interno».