Mirandola (Modena), 7 giugno 2013 - SI È ACCASCIATO sulla panca, tra le braccia della sorella, dopo aver giocato con gli amichetti sfollati come lui nelle casette provvisorie di via Mazzone. Il piccolo Zakaria Goumri, 12 anni appena, è spirato al pronto soccorso dell’ospedale di Mirandola dove il papà Cherkaoui e lo zio ‘Salvatore’ lo avevano portato a bordo della loro auto.

Il dramma è accaduto mercoledì sera, alle 21.30. Il bambino, che frequentava la 4°elementare della scuola Dante Alighieri di via Giolitti, aveva detto alla sorella maggiore di non sentirsi bene. I genitori e gli zii avevano subito allertato il 118, «ma poiché l’attesa al telefono si stava protraendo, mio fratello — racconta ‘Salvatore’ — ha preso suo figlio tra le braccia, e in auto siamo corsi all’ospedale. Zakaria respirava ancora. Appena entrati — continua ‘Salvatore’ assieme all’altro fratello, Mustafà — ci hanno detto di non preoccuparci, perché il bimbo stava bene. È trascorsa un’ora senza che potessimo sapere nulla — continuano in lacrime gli zii — poi intorno alle 22.40 la pugnalata al cuore: Zakaria era morto».

Ieri mattina, davanti alle camere ardenti dell’ospedale sono accorsi in tanti. La mamma, Samira, nel pomeriggio di ieri è stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso per un malore. Ieri mattina sedeva impietrita sulla stessa panca dove poche ore prima il suo Zakaria aveva pronunciato le ultime parole. A farle visita anche la direttrice delle scuole medie, Paola Cavicchioli. «Zakaria — racconta — la mattina di mercoledì aveva partecipato alla festa di fine scuola. Era felice, gioioso. Siamo increduli, ci stringiamo con affetto alla famiglia». Un anno prima, dopo il terremoto, quando la famiglia Goumri, originaria del Marocco, si era trasferita nel campo Friuli, Zakaria era svenuto in classe e subito trasportato al pronto soccorso. «Ricordo quell’episodio», spiega il primario del pronto soccorso, dottor Stefano Toscani, che l’altra sera è giunto d’urgenza in reparto.

«Questa volta, purtroppo, Zakaria è arrivato privo di vita. Il primo tracciato evidenziava una asistolia. Noi abbiamo tentato il tutto per tutto». Sarà l’autopsia, in corso oggi, a stabilire le cause del decesso. L’altra sera al pronto soccorso si sono recati anche gli agenti di polizia del commissariato come atto dovuto.
 

v.bru