Castelfranco (Modena), 16 aprile 2014 - E’ stato condannato a 1 anno e 8 mesi, a 300 euro di multa e al risarcimento danni (provvisionale di 20mila euro), il sessantenne di Castelfranco Emilia adepto dell’associazione religiosa non riconosciuta dal vescovo, ‘Gesù ti ama’, ritenuto colpevole in primo grado di circonvenzione d’incapace.

L’uomo, operaio, ha sottratto dal 2005 a fine 2007 oltre 200mila euro a un suo compaesano di 73 anni, morto sette anni fa in un incidente stradale. Quest’ultimo, che credeva nel malocchio, si era avvicinato all’associazione religiosa (estranea alle accuse) dove aveva conosciuto L. N., il sessantenne che ieri è stato condannato. Secondo quanto emerso dal processo, il 73enne sarebbe stato convinto dall’adepto a vendere la casa: i soldi ricavati, oltre 200mila euro appunto, sono poi finiti in varie tranche nelle tasche di L. N. Per lui (che non si è mai presentato in aula) il pm Marco Imperato aveva chiesto una condanna a 3 anni, ma molte delle sottrazioni di denaro risultano prescritte. E’ stato condannato quindi solo per i soldi intascati a fine 2007, prima che l’anziano morisse.

La sparizione della somma è stata scoperta dalla figlia visionando il testamento. Insospettita, ha trovato nello scantinato in cui si era ridotto a vivere l’uomo anche alcuni biglietti in cui erano state registrate elargizioni all’adepto dell’associazione. La donna si è quindi rivolta all’avvocato Alessandro Sivelli ed è partita una denuncia per circonvenzione d’incapace poiché l’anziano, negli ultimi anni di vita, aveva iniziato ad avere comportamenti strani. Pur avendo incassato 250mila euro, abitava nella cantina di cui aveva mantenuto l’usufrutto, ‘sommerso’ da cianfrusaglie. Secondo quanto raccontato da alcuni parenti durante il processo, il 73enne aveva il terrore del malocchio. Durante le udienze non è stato provato un coinvolgimento della comunità nella provata circonvenzione d’incapace, né che i 250mila euro fossero a essa destinati. Nel caso L. N. facesse ricorso in Appello, gli episodi per cui è stato condannato cadrebbero in prescrizione: ma alla figlia del 73enne resteranno come garanzia gli immobili sequestrati all’adepto dalla procura di Modena.

Valentina Beltrame