Domenica 5 Maggio 2024

San Lazzaro, razzia in canonica: rubate cassaforte e auto del parroco

Porte sfondate e ufficio a soqquadro. Don Malavolti: "Danni per migliaia di euro"

Do Arrigo Malavolti mostra i danni causati dai ladri (FotoFiocchi)

Do Arrigo Malavolti mostra i danni causati dai ladri (FotoFiocchi)

San Lazzaro, 14 gennaio 2015 - Hanno preso la piccola cassaforte sistemata in un angolo dentro all’ufficio del parroco, Arrigo Malavolti, poi, rubate le chiavi della sua Lancia Y, non hanno dovuto fare altro che caricarla in auto e dileguarsi pigiando sul gas. In mezzo a questi due passaggi, danni per diverse migliaia di euro, tra porte sfondate e altra refurtiva presa un po’ a casaccio per rimpinguare il bottino. Teatro di tutto ciò, la canonica della parrocchia di San Lazzaro, in via Livio Borri al civico 90. Ieri, il colpo dev’essere avvenuto poco dopo le due; l’allarme giunge al 113 un paio di giri di lancetta prima delle 15.

«Non so cosa dire – commenta Malavolti, da 15 anni a San Lazzaro e impegnato nell’inventariare quanto portato via –. Da quando sono qui sarà la decima volta». Un fatto su tutti dimostra l’attenzione elevata al rischio furti nella parrocchia: «Dopo gli episodi avvenuti in passato – aggiunge Malavolti –, nel settembre scorso abbiamo deciso di cambiare la porta del mio ufficio, proprio perché spesso luogo scelto per cose di questo tipo. Avevamo messo una porta blindata per evitare altre brutte sorprese». E ieri, lì al secondo piano dell’edificio che affianca la chiesa, restavano calcinacci a terra e quello stesso ingresso dell’ufficio evidentemente sfondato. Quando don Malavolti si è reso conto dell’accaduto, ha composto il 113 e sul posto è presto arrivata una volante della polizia. Con gli agenti (prima dell’arrivo della scientifica) si è ricostruito il percorso dei ladri: sono entrati all’ingresso principale e al primo piano hanno visitato più stanze, passando anche dal circolo parrocchiale dove hanno rubato il fondo cassa (un paio di centinaia di euro). A forza di forzare porte, i ladri sono quindi saliti dentro l’ufficio dove si è scatenato il finimondo: cassetti aperti, armadi setacciati e, appunto, cassaforte portata via assieme alle chiavi dell’auto.

Prima di scappare col malloppo dalla scala antincendio, i ladri hanno fatto visita anche a un salone di fianco all’ufficio, dove sono riusciti a rubare pure una costosa fisarmonica della corale ‘Folk San Lazzaro’; che sia o meno un indizio importante quest’ultimo è tutto ancora da vedere. Di certo c’è, invece, il poco tempo a disposizione dei ladri. Per fare due esempi pratici: hanno lasciato nell’ufficio un sacco pieno di monete (e parliamo di centinaia di euro), hanno dato solo un’occhiata superficiale ai cassetti, perché altrimenti di soldi ne avrebbero trovati anche altri. «Non riesco a capire che cosa credessero di trovare – aggiunge il parroco della chiesa di San Lazzaro –. Proprio non riesco a capirlo. I soldi che sono riusciti a prendere? Pochi perché quando apriranno la cassaforte troveranno solo due o trecento euro. Si sono lasciati dietro molti danni materiali. Per migliaia di euro». Fondamentali per risalire ai responsabili del furto potrebbero essere le immagini della viodeosorveglianza piazzata a ridosso della chiesa. La scientifica, inoltre, è rimasta sul posto a lungo per cercare tracce utili su porte forzate e mobili violati. Ovviamente è scattata anche la ricerca dell’auto del parroco, quella Lancia Y che gli sconosciuti hanno utilizzato come mezzo per la fuga e di trasporto della piccola cassaforte.