Schiacciato dal rimorchio, Camposanto in lutto per Alex

Stava facendo manutenzione. Lascia due figli e la moglie Serena

I soccorsi in via Bottegone a Camposanto

I soccorsi in via Bottegone a Camposanto

Camposanto (Modena), 28 giugno 2016 - Stava aggiustando un mezzo agricolo, sistemato su una specie di ponte da lavoro, all’interno della sua azienda al civico 8 di via Bottegone, a Camposanto, quando il rimorchio si è ribaltato e lo ha schiacciato. E’ morto così, in un tragico pomeriggio assolato, Alex Balboni, 36 anni, agricoltore, papà di due bambini e marito di Serena Da Como.

Non vedendolo arrivare, i familiari sono andati a cercarlo senza tuttavia pensare al peggio, ma ipotizzando che la manutenzione del mezzo si fosse protratta per problemi tecnici. Invece, quando hanno visto il mezzo rovesciato e hanno chiamato Alex senza ricevere risposta, hanno compreso che qualcosa di terribile era accaduto.

Il giovane era ormai privo di vita sotto al rimorchio. I familiari e i dipendenti hanno cercato di prestare i primi soccorsi, ma invano. Balboni è deceduto pressoché all’istante schiacciato sotto il peso del mezzo, che a fatica i vigili del fuoco di San Felice sono riusciti a sollevare permettendo così ai sanitari del 118 dell’ospedale di Mirandola di intervenire.

Purtroppo, però, per il giovane 36enne che lascia anche i genitori, che vivono a pochi metri dal cortile della tragedia, non c’era più nulla da fare. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno conducendo le indagini, gli operatori della medicina del lavoro dell’Ausl, trattandosi infatti di infortunio sul lavoro, ed è atterrato anche l’elisoccorso, ripartito senza la vittima a bordo, trasferita poi in ambulanza nel reparto di medicina legale del Policlinico. La salma, infatti, sarà sottoposta all’esame autoptico.

«Un dramma immenso» racconta il vicino di casa Valentino Meschieri, la cui casa è antistante l’abitazione e l’azienda agricola di Balboni, raggiungibile da una stradina sterrata. «Intorno alle 14.30 – riporta Meschieri – ho sentito arrivare l’ambulanza, ho immaginato che qualcosa di grave fosse accaduto. Pochi minuti prima avevo salutato a distanza il papà di Alex, Marco, che stava mietendo l’ultimo quarto di grano del campo. Una disgrazia immensa, che lascia senza parole, Alex era troppo giovane per morire…».