Al Selmi ‘censurata’ l’omofobia «Vietati gli ospiti dell’Arcigay»

No dei genitori all’assemblea sul tema, studenti sul piede di guerra

I rappresentanti di istituto Chiarandrea Franchini e Fabio Buonocore, insieme all’ex studente del Tassoni Antonio Leonardo De Vincenti

I rappresentanti di istituto Chiarandrea Franchini e Fabio Buonocore, insieme all’ex studente del Tassoni Antonio Leonardo De Vincenti

Modena, 28 marzo 2015 - Omofobia e transfobia rappresentano un argomento tabù negli istituti superiori modenesi? E’ quanto si chiedono mille e duecento studenti del Selmi, ai quali è stato ‘vietato’ di ospitare alcuni narratori dell’ Arcigay, nell’ambito di un’assemblea di istituto incentrata sui medesimi temi, di forte attualità, organizzata per martedì 31 marzo al Raffaello. A farsi portavoce del malcontento che aleggia tra le aule sono i due rappresentanti di istituto, Chiarandrea Franchini e Fabio Buonocore, che, raccolte tra i banchi appunto 1200 firme a favore dell’evento, ora chiedono spiegazioni sul diniego.

Il caso ricorda da vicino quanto accaduto al vicino liceo Muratori, quando duecento ragazzi manifestarono dopo il ‘no’ di una cinquantina di genitori all’assemblea di istituto con il transgender Vladimir Luxuria. Anche in questa circostanza, sarebbero stati una trentina di genitori a chiedere alla preside di annullare l’incontro coi ragazzi dell’Arcigay, nonostante la volontà degli studenti. «Subito ci era stato detto di no perchè il film che volevamo trasmettere, ‘Priscilla, la regina del deserto’, era vietato ai 14. Abbiamo atteso che tutti raggiungessero ‘il traguardo’ – spiega Chiarandrea – e ci siamo visti sollevare altri problemi. Tra l’altro, cosa mai accaduta nel caso di relatori delle precedenti assemblee, ci è stato pure chiesto di consegnare i curricula dei narratori, ovvero presidente e vice presidente dell’Arcigay, insieme a quelli di altri ragazzi chiamati a testimoniare circa episodi di discriminazione subiti da coetanei. Noi studenti abbiamo diritto ad organizzare l’assemblea ed il tema è molto sentito oggi».

A spiegare come la scelta dei narratori fosse volta anche a contrastare episodi di violenza e a sensibilizzare sul fenomeno sono Fabio Buonocore e Antonio Leonardo De Vincenti: «Al Selmi Arcigay non entra neppure in occasione della giornata di lotta contro l’Hiv, mentre noi riteniamo importante un confronto su questi temi. Lo scorso anno un nostro compagno ha dovuto cambiare due istituti, tra cui il nostro, poichè vittima di episodi di violenza e discriminazione. Per evitare episodi come questi è giusto parlarne». A dirsi amareggiati per la posizione assunta dalla dirigente scolastica sono gli stessi rappresentanti di Arcigay che avrebbero dovuto intervenire in assemblea.

«Siamo molto dispiaciuti e allarmati dalla decisione di censurare preventivamente un nostro intervento all’istituto Selmi, scuola con cui abbiamo oltretutto un trascorso di collaborazioni proficue e dall’ottimo riscontro sia fra insegnanti che studenti», afferma Francesco Donini, responsabile per le attività nelle scuole e vicepresidente Arcigay Modena ‘Matthew Shepard’. «Non attribuisco tuttavia la maggior parte della responsabilità né al preside né ai trenta genitori, ovvero una voce di netta minoranza, alla cui protesta si deve il provvedimento, bensì al clima di terrorismo psicologico e culturale riguardante qualsiasi attività concernente il superamento di stereotipo e pregiudizio e l’educazione alla valorizzazione della diversità atta a smantellare la violenza, anche omofoba, che gli stessi ragazzi sono costretti a subire sulla propria pelle, spesso sotto forma di bullismo». Anche il presidente Alberto Bignardi si dichiara allarmato per l’accaduto: «Ci risiamo – afferma – l’assemblea era stata preventivamente accordata e addirittura avevamo inviato i nostri curricula. Purtroppo sembra ripresentarsi il caso del Muratori con Vladimir Luxuria. Siamo certi che con un incontro preventivo si sarebbe chiarito in modo positivo il dibattito sulla nostra presenza».